Durante il processo nei confronti di Gianni Onorato – direttore della Motomar e gestore del porticciolo di Marina Piccola – la testimonianza del maresciallo dei carabinieri Vincenzo Di Bartolomeo davanti al giudice Sandra Lepore è durata oltre un’ora. Onorato era stato arrestato per resistenza e lesioni durante un controllo dei militari per verificare il posizionamento di alcuni tavoli in un bar dello stesso porticciolo. Con lui, accusato di resistenza e favoreggiamento, era finito in manette anche un suo collaboratore, Mauro Massidda. Un esame quello del sottufficiale dell’Arma contrassegnato da una raffica di domande e contestazioni dei difensori di Onorato, Luigi Concas e Leonardo Filippi, alle quali il militare ha risposto punto su punto. Non sono mancati i momenti di tensione, ma alla fine il maresciallo ha ribadito che l’arresto del manager è stato causato dalla sua condotta segnata da minacce agli uomini in divisa e dal rifiuto di fornire generalità e documenti, oltre al fatto di aver fotografato la scena con un cellulare che ancora sotto sequestro. “So chi ti manda pagliaccio – avrebbe detto Onorato al maresciallo – te la farò pagare e ti sto registrando”. Subito dopo l’imprenditore si era sentito male ed era stato portato all’ospedale per accertamenti: qui è scattato l’arresto. Il processo è stato aggiornato al 26 luglio prossimo con le testimonianze di altri carabinieri che hanno partecipato all’intervento.
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