Avvocati ancora in sciopero a Tempio, arriva la proposta della Camera penale

Sono passati trenta giorni dalla decisione degli avvocati di astenersi da lavoro, un mese in cui tutto al Tribunale di Tempio è rimasto fermo. Oggi per risolvere la drammatica situazione arriva una proposta dall’avvocato  Giovanni Azzena, presidente della camera penale gallurese. “Stiamo predisponendo un documento – spiega il cassazionista tempiese – che sarà inviato nelle prossime ore alla presidenza della corte d’Appello di Cagliari, al Consiglio superiore della Magistratura e al ministro della Giustizia. In attesa del completamento degli organici dei magistrati e del personale amministrativo, da sempre sollecitato e mai ottenuto, chiederemo l’applicazione immediata di almeno tre magistrati che si occupino, in via esclusiva, di azzerare le pendenze del tribunale, un pesante arretrato che ammonta a oltre 13 mila fascicoli nel settore penale e circa ottomila nel settore civile. In questo modo si consentirà agli attuali nove magistrati in servizio, più il presidente, la possibilità di poter amministrare la giustizia senza l’affanno di un carico di lavoro insostenibile”.

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Una proposta, quella avanzata di Azzena, che precede di qualche giorno l’assemblea degli avvocati indetta dal consiglio dell’ordine forense fissata per il 4 novembre prossimo. “Ritengo – spiega l’avvocato Domenico Putzolu, membro del consiglio nazionale delle camere penali – che con l’impegno di tutti, magistrati, avvocati e impiegati, si possa dare una svolta ad una situazione di stallo che pregiudica uno dei diritti fondamentali dell’uomo, quello di chiedere e ottenere giustizia. Finora si è lavorato, da sempre, con gli organici ridotti del 30 per cento di personale e restiamo in attesa, come comunicato dal presidente del tribunale Giuseppe Magliulo, che il ministero completi la revisione degli organici del tribunale. In attesa di questa riforma epocale è doveroso mettersi d’impegno e dare al cittadino quel diritto costituzionale che gli è dovuto. Anche con le scarse forze messe in campo in attesa che la situazione migliori”.

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Nel frattempo sono tante le ‘toghe’ che ritengono improduttivo uno sciopero ad oltranza che, allo stato attuale, non ha portato alcun beneficio alla causa per la quale si è proclamata l’astensione dalle udienze, e questo sarà uno degli argomenti che verranno discussi alla prossima assemblea. Anzi, spiega più di un legale “lo sciopero ha aumentato di qualche migliaio di unità i fascicoli processuali che andranno a sommarsi al già pesantissimo carico di pendenze”.

Giampiero Cocco

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