Attentati e minacce nei piccoli Comuni, le reazioni tra solidarietà e rabbia

Dopo l’attentato al sindaco di Esporlatu sono arrivate le minacce al capo dei barracelli di Paulilatino. Dopo questi ultimi episodi arriva la solidarietà della Giunta, del Consiglio regionale e dell’Anci.

I malviventi hanno appiccato il fuoco sulla porta di casa del sindaco Francesco Giuseppe Furriolu a Esporlatu, ennesimo attacco che ha portato il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau a esprimere la solidarietà di tutta l’Aula. Sull’ennesimo attacco agli esponenti degli enti locali in sardegna è intervenuto anche il presidente della Regione Francesco Pigliaru definendolo “un gesto che offende i valori di democratica e civile convivenza che sono il fondamento della vita di ogni comunità”.

Il governatore ha sottolineato “l’importanza dell’investimento sulla videosorveglianza“, evidenziando che “la vera prevenzione si fa attraverso istruzione e cultura, strumenti essenziali per il futuro dei nostri giovani ma anche argine fondamentale a fenomeni di malessere e criminalità”. Ma, secondo Pigliaru, “lo Stato deve fare la sua, smettendo di arretrare pericolosamente dai nostri territori: per noi resta valido l’accordo stretto con Minniti, abbiamo chiesto più volte al ministro Salvini il rispetto degli impegni assunti dal suo ministero, la Sardegna si aspetta che siano confermati e attuati”.

“La solidarietà non basta – tuona il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana – Così come ci risultano non facilmente comprensibili le sottovalutazioni seguite alle ‘avvisaglie’ che si erano già materializzate in maniera così evidente in quel territorio. Anci Sardegna assumerà le iniziative idonee per garantire agli amministratori di Esporlatu di svolgere il loro mandato democratico”.

Il sindaco di Bortigiadas, che guida l’associazione delle fasce tricolori, commenta: “Serve un maggiore presidio del territorio, occorre una vera solidarietà istituzionale, servono investimenti importanti in istruzione, sicurezza, cultura, lavoro in un territorio difficile come quello del Goceano. Se si scorre la tristissima ‘mappa’ delle intimidazioni ci si renderà conto che occorre, in determinate zone, agire con maggiore incisività sia nelle politiche di sviluppo che in quelle di sicurezza.

A Paulilatino è stato preso di mira il comandante dei barracelli Giuseppe Caddeo. Sono comparse scritte con minacce di morte su una cisterna idrica gestita dal Comune alla periferia del paese, in località Marzas. Qui solitamente si approvvigiono gli allevatori della zona. Con una vernice nera è stato vergato a lettere cubitali il soprannome di Caddeo, Travaione, con accanto una croce. A scoprire e denunciare il fatto ai carabinieri è stato un pastore. Ferma condanna è stata espressa dal sindaco del paese, Domenico Gallus, con un post sul profilo Facebook del Comune. “Al capitano Caddeo – si legge – va tutta la vicinanza e la solidarietà della popolazione paulese e il ringraziamento per l’eccellente lavoro negli anni di prevenzione e repressione di atti illeciti nel territorio comunale”.

Sulle minacce a Giuseppe Caddeo è intervenuto l’assessore regionale agli Enti locali. “Da quando il capitano guida la Compagnia – ha detto Cristiano Erriu – i casi di furti di bestiame sono notevolmente diminuiti. La sua opera e quella dei suoi collaboratori dimostra quanto sia prezioso il lavoro di vigilanza nelle campagne. Al capitano Caddeo giungano la nostra solidarietà, affinché lui e i suoi barracelli proseguano in questa attività di prevenzione”.

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