Assolo, fuochi nella notte tra i vigneti: “Rimedio alla francese contro il freddo”

Il calo delle temperature di questo inizio maggio rischiava di compromettere le culture e un giovane agricoltore di Assolo ha deciso di seguire l’esempio dei colleghi francesi che accendono fuochi tra i filari per evitare i danni provocati dal gelo. La luce delle fiamme in mezzo al vigneto di notte regalano uno spettacolo suggestivo, ma soprattutto permettono di salvare la preziosa produzione nelle campagne dell’Oristanese. “L’ho fatto ad Assolo, ai piedi della Giara, in una zona da sempre esposta particolarmente al pericolo delle gelate – spiega Emanuele Perra, il giovane viticoltore che cura le terre della sua famiglia -. La vigna è situata nella parte bassa del paese, costeggiata da un fiume: Bau Figu è il toponimo, il ‘guado del fico’)”. È uno dei giovani che hanno deciso di non abbandonare il proprio paese nel cuore dell’isola per portare avanti le antiche tradizioni di famiglia.

“È un impianto del 1919, dunque ha compiuto un secolo quest’anno. Apparteneva a mio bisnonno, poi successivamente ai miei nonni e ai miei zii. Ho passato l’infanzia in quella vigna e alla morte di mio nonno e all’abbandono da parte dei miei zii ho deciso di prendere in mano la gestione della vigna in prima persona – racconta -. Oltre a essere una passione, ha per me un valore affettivo inestimabile. Con gli anni la passione è cresciuta e ho deciso di prendere in affitto anche altre vigne nel territorio da anziani che non riuscivano più a gestirle. L’idea è quella di creare la mia cantina e la mia etichetta, di raccontare il mio territorio e di contribuire a valorizzare, promuovere e preservare il mio territorio che è l’alta Marmilla. È qui che vorrei restare e creare un futuro che mi permetta di vivere dignitosamente”.

Il freddo notturno di questi giorni rischiava di compromettere tutti i suoi sforzi e col sostegno di un amico esperto ha deciso di intervenire e prendere le contromisure sistemando legna tra i filari e accendendo i fuochi per scaldare le viti. “Grazie al confronto con Dario Secci di Sardegna clima onlus, profondo conoscitore del clima e della morfologia del territorio, ho deciso di intervenire per contrastare la gelata che nell’annata 2017 mi decimò letteralmente la produzione – spiega Emanuele Perra – Dario ha installato delle stazioni meteo che servono per monitorare le condizioni climatiche durante l’arco dell’anno, non solo per quanto riguarda le gelate ma anche per il manifestarsi delle malattie crittogamiche, da acari, insetti è altri parassiti animali, in modo da poter intervenire tempestivamente con i trattamenti preventivi”.

Il sistema dei fuochi contro le gelate è caratteristico dei paesaggi francesi ed è stato adottato anche nel nord Italia. “Negli scorsi giorni se ne sono fatti anche in Veneto – conclude Perra – e non mancano le testimonianze degli anziani che fosse una pratica diffusa anche da noi in Sardegna in passato”.

Marcello Zasso

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