Assenze per malattia, indagine Inps: scoppia il caso dei ‘certificati anomali’

Scoppia il caso dei ‘certificati anomali’ a Cagliari: a volerci vedere chiaro è l‘Inps, l’Istituto nazionale di previdenza che dalla sede del capoluogo sta spedendo centinaia di lettere ai lavoratori, anche per diagnosi fatte nel 2015 e considerate “troppe generiche”.

A denunciare l’indagine dell’Inps è Edoardo De Pau, presidente provinciale dello Snami, il sindacato autonomo dei medici italiani. Nelle missive che stanno arrivando in questi giorni, l’Istituto contesta il fatto che “in assenza di una diagnosi precisa non può essere comprovata l’incapacità temporanea al lavoro”. L’Inps, in buona sostanza, contesta “l’anomalia dei certificati sotto il profilo medico-legale”, spiega De Pau all’Ansa.

Stando a quanto riferisce il sindacalista, sono centinaia le lettere inviate in questi giorni. E i lavoratori si stanno rivolgendo ai medici di famiglia. Di qui la presa di posizione dello Snami. De Pau dice: “Siamo davanti a un vero e proprio delirio perché l’Inps sollecita, entro sette giorni, una dichiarazione da parte del dottore che ha rilasciato il
certificato. Il quale dovrebbe indicare se all’epoca del periodo di malattia sussistesse o meno una situazione morbosa acuta in atto. Altrimenti il lavoratore rischia di non vedersi pagati i giorni di malattia. Il problema – osserva De Pau – riguarda anche i certificati per un solo giorno di assenza. E in questo caso non è nemmeno l’Inps che sborsa i soldi, ma il datore di lavoro”.

Il presidente dello Snami osserva: “Viene da chiedersi perché, dal 2015 a oggi l’Inps non abbia fatto i controlli e perché le contestazioni non siano state mosse immediatamente. Nel frattempo il medico che ha firmato i certificati potrebbe essere andato anche in pensione o addirittura morto. In questi casi a chi si rivolge il lavoratore?. Ma qualora il dottore fosse ancora in servizio, banalmente potrebbe non ricordare lo stato di salute del proprio paziente, visto il tempo trascorso”. De Pau cita anche il caso dei giorni di malattia assegnati al pronto soccorso. “Come si rintracciano quei medici ospedalieri che hanno formato i certificati? – sottolinea ancora. Come sindacato stiamo pensando di sollecitare un incontro con i dirigenti dell’Inps per venire a capo di una situazione kafkiana e unica in Italia”.

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