Asili nido d’arte e luoghi d’incontro: Firenze e Sassari trasformano i musei

Musei che diventano luoghi di incontro. Spazi della cultura dove crescere e imparare. Luoghi di scoperta e sperimentazione con laboratori e atelier creativi dove trascorrere il tempo, sin da piccolissimi. È il caso del museo Marino Marini di Firenze, dove grazie alla nuorese Patrizia Asproni, presidente dell’istituzione, l’arte e l’educazione alla bellezza diventano esperienza prescolare con percorsi specifici dedicati alle famiglie e ai bambini.

E se Firenze si ispira ai modelli nord europei diventando il primo ‘asilo nido d’arte’ in Europa, anche a Sassari, l’Accademia di Belle Arti Mario Sironi, guarda al museo come un soggetto attivo in grado di diffondere e valorizzare la conoscenza. Non più (o non solo) una raccolta, pubblica o privata, di oggetti relativi a settori specifici della storia, delle scienze o della cultura, ma una piattaforma contemporanea al servizio della società e del suo sviluppo.

Per fare il punto su questa nuova sfida, per far sì che i musei italiani non soffochino in un momento di radicale ripensamento delle istituzioni culturali italiane, sempre più incalzate dalla crisi economica e da una gestione ingessata degli organici, l’accademia sassarese organizza due giornate di incontri (giovedì 8 e venerdì 9 marzo) dal titolo il Museo come medium: comunicare, ideare, allestire.  Protagonista lo storico Daniele Jalla, ex presidente e oggi consigliere della Icom Italia (l’organizzazione internazionale dei musei).

Mettere insieme idee, persone, libri, opere d’arte e paesaggi culturali. Coinvolgere studenti e giovani professionisti nella tutela del patrimonio artistico, integrarli nel dibattito culturale dei paesi partendo dalle ricchezze ma anche dalle fragilità dei nostri territori. Creare una mappa dei nuovi linguaggi per far viaggiare le idee, allontanando lo spettro dei centri commerciali come anonimi palcoscenici d’incontri. Si può fare.

Donatella Percivale

(La foto è tratta dal sito Scuolainsoffitta)

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