Prima l’accusa di truffa per il Moët & Chandon taroccato, ora la presunta frode ai danni delle casse della Comunità europea per finanziamenti non dovuti nel settore agricolo: nuovi guai per Daniele Frisciata, il 38enne di Arzachena finito ora ai domiciliari nell’ambito di una indagine della Guardia di Finanza di Olbia e Palau.
Secondo quanto ricostruito dalla Fiamme Gialle, l’uomo, attraverso la creazione di diverse società di cui risultava amministratore, e con una serie di false autocertificazioni per lavori mai eseguiti, avrebbe ottenuto illecitamente 210.000 euro di contributi europei. Un ulteriore finanziamento di 70mila euro è stato bloccato dalla polizia giudiziaria durante le prime fasi di indagine. Nei confronti di Frisciata è stato eseguito in queste ore un provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari.
L’attività investigativa proseguirà con l’analisi della documentazione sequestrata nelle sedi delle diverse società. L’imprenditore era già finito nel mirino della Guardia di finanza nel 2014 per truffa aggravata e contraffazione di prodotti originali ai danni della Moët & Chandon: secondo gli investigatori, acquistava bottiglie di champagne francese di modesta qualità, alle quali applicava poi etichette taroccate della più rinomata casa produttrice di champagne al mondo per farne lievitare il prezzo di vendita.