Aree archeologiche gestite col ‘trucco’. Villagrande, indagati anche funzionari

Operazione della compagnia dei carabinieri di Lanusei e della Guardia di finanza di Arbatax nell’ambito di un’indagine coordinata dal procuratore capo di Lanusei, Biagio Mazzeo, che ha portato al sequestro preventivo dei conti correnti di due società, la Irei s.r.l. e la Cooperativa Irei a.r.l.  per un totale di quasi 820mila euro e alla denuncia di cinque persone. La Irei s.r.l. era stata assegnataria in convenzione con la Regione di un progetto di custodia, manutenzione, valorizzazione e gestione dei servizi nelle aree archeologiche del comune di Villagrande Strisaili. Alla stessa società era stato assegnato dall’amministrazione comunale del centro ogliastrino di un progetto di gestione associata delle aree archeologiche che ricadevano nei comuni di Villagrande, Ilbono e Tortolì. Una convenzione che ogni anno è stata rinnovata in proroga e assegnata quindi alla stessa società.

Nel marzo del 2016, la giunta comunale di Villagrande ha proseguito, senza l’autorizzazione della Regione, l’attività in convenzione che era stata stipulata con la Irei s.r.l. con la cooperativa Irei a.r.l. che aveva la stessa denominazione ma una persona giuridica diversa. Un’azione fatta con l’assenza di controllo da parte dei responsabili d’area del Comune di Villagrande, (che sono indagati), che ha favorito lo stanziamento irregolare di fondi pubblici per la cooperativa che ha incassato, ad agosto del 2016, due pagamenti per un totale di 331mila euro e l’anno dopo altri due versamenti per un totale di 230mila euro su un contro corrente che è stato aperto lo stesso giorno del bonifico. Le indagini hanno evidenziato come questi ultimi versamenti siano stati fatti nonostante i responsabili del Comune fossero a “conoscenza del problema e della strana omonimia tra le due personalità giuridiche”.

Non solo, i fondi regionali destinati alla gestione dei siti archeologici, subivano un travaso perché non appena raggiunti i conti correnti della cooperativa Irei a.r.l. una grossa parte di questi veniva trasferita sui conti della Irei s.r.l. e sui conti privati degli amministratori. Somme che venivano utilizzate per fronteggiare le esigenze di spesa anche della cooperativa e le spese private, causando il ritardo nel pagamento degli stipendi dei dodici dipendenti. L’accusa è di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, peculato e autoriciclaggio. Il decreto del gip di Lanusei, Francesco Alterio, ha comportato il blocco di 40mila e 220mila euro dai conti correnti privati degli amministratori e di 560mila euro da quelli della Irei s.r.l.

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