Si contano gli sfollati, a Bitti, passati cionque giorni dall’alluvione che sabato ha colpito il paese del Nuorese, dove il Governo nazionale ha dichiarato lo stato di emergenza e stanziamento un primo fondo da due milioni di euro. Dopo la devastazione portata da acqua e fango, sono rimaste senza case 68 persone. Ma è di 400 il numero delle abitazioni diventate pericolanti, perché la furia dei temporali ha superato la soglia di casa.
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Il conto dei danni è arrivato sui tavoli della Protezione civile romana. Rispetto ai 68 sfollati, che non possono assolutamemnte rientrate nei loro appartamenti perché resi pericolanti dall’alluvione, 62 sono ospitati da parenti e amici, mentre sei sono stati accolti in strutture ricettive del paese. Questi dati servono al Comitato operativo post alluvione per quantificare i lavori da fare e la loro portata. In alcuni casi sarà necessariko l’abbattimento degli immobili. Tra le 400 case non più sicure ci sono anche palazzine, rese pericolanti dal fatto che il fiume d’acqua ha scavato sotto terra, minando le fondamenta delle case.
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Il report sull’entità dei danni è comunque ancora in fase di definizione. I sopralluoghi li stanno facendo i vigili del fuoco. Il documento arriverà poi sulla scrivani di Angelo Borrelli, numero uno in Italia della Protezione civile, il quale dovrebbe tornare a Bitti sabato 5 dicembre dopo una prima visita all’indomani dell’alluvione. A Bitti la situazione più difficile sulla staticità delle abitazioni si sta registrando in via nelle vie Brescia, Brigata Sassari e Cavallotti, sebbene anche altri quartieri siano stati interessati dalla devastazione dell’alluvione.