Alghero, università a rischio chiusura. Il direttore: “Giunta cagliaricentrica”

Bibo Cecchini, l’urbanista direttore della facoltà di architettura ad Alghero, attacca la giunta Pigliaru sul mancato finanziamento della Regione.

“È una emerita sciocchezza sospendere i finanziamenti al corso di Architettura di Alghero, perché altrimenti bisogna dare soldi anche il polo biomedico di Monserrato, così come sostiene la Giunta”. Arnaldo Bibo Cecchini, il direttore della facoltà, la sta combattendo da mesi la sua crociata. In ballo ci sono le risorse che dalla Regione non arrivano più. L’ultimo pagamento è del 2013. E adesso il Dipartimento rischia la chiusura, “visto che senza soldi non si può fare istruzione di qualità”, insiste l’urbanista marchigiano, Ordinario della materia, ad Alghero dal 2001 proprio per mettere in piedi la facoltà (aperta un anno dopo).

Professore, quanti denari state chiedendo?

Mi attengo all’ordine del giorno che il 14 gennaio 2014 votò il Consiglio regionale all’unanimità: la proposta era di 300mila euro per tre anni, che poi è la somma destinataci nel 2013. L’Assemblea delegò l’allora Giunta a dare corso a quella richiesta.

Da un anno la Regione è governata dal centrosinistra. Cosa è cambiato?

Niente.

Non ha avuto interlocuzioni col presidente Pigliaru?

Sia informalmente che ufficialmente, ho scritto a lui e anche agli assessori Paci (Programmazione) e Firino (Pubblica istruzione).

Come hanno spiegato il congelamento del finanziamento?

Il presidente Pigliaru non mi ha mai nemmeno risposto. Ma ci può stare: un governatore, visto il ruolo, magari preferisce interloquire unicamente coi rettori. Quanto all’assessore Paci, so soltanto che ha una spiccata predilezione per il polo bio-medico di Monserrato.

Cioè?

L’esponente della Giunta sostiene che se la Regione finanzia Alghero, deve dare soldi anche a Monserrato, a quanto mi riferiscono.

Detta così, potrebbe non fare una piega.

Peccato che Monserrato sia a tutti gli effetti inglobata nell’area metropolitana di Cagliari. La facoltà di Alghero, invece, è realmente decentrata: non esiste nemmeno un sistema di trasporto efficiente che la colleghi a Sassari, la quale, a sua volta, non può essere considerata città metropolitana. Siamo una comunità, con una funzione sociale e culturale. Ma forse non interessa.

A chi dovrebbe interessare?

Alla politica.

Oggi a mezzogiorno scadeva la presentazione degli emendamenti alla Finanziaria. Per salvare Alghero ne sono stati presentati?

Almeno tre. Uno sottoscritto da alcuni consiglieri di Forza Italia. Un secondo firmato dai Riformatori e un terzo presentato da alcuni rappresentanti del Pd. Poco fa ho saputo che ce n’è anche uno di Fdi. E forse altri.

Domani si saprà se verranno accolti e ammessi alla discussione in Aula. Non è ottimista?

Per nulla. Mi risulta che, per ordine della Giunta, la facoltà di Alghero non va finanziata.

È scontro tra baroni?

Io credo, semmai, che sia un danno per i giovani e per Alghero.

Trova che sia cagliaricentrisimo fine a se stesso?

Trovo che le spinte cagliaricentriste vorrebbero impedire che ad Alghero si continuasse. Ma non ci riusciranno.

I soldi della Regione perché sono così importanti?

Ci hanno permesso di potenziare l’assistenza didattica. Ma anche pagare i docenti esterni e sostenere spese di segreteria.

Il Miur vi dà troppe poche risorse?

Il ministero si occupa soltanto di pagare gli stipendi al personale. Siamo 45 docenti. Ci sono poi 35 assegnisti di ricerca e i dottorandi. Il settore tecnico-amministrativo conta nove unità, di cui solo quattro a tempo indeterminato. Rispetto ad altri dipartimenti, siamo sotto organico.

In questo anno e mezzo trascorso senza i soldi della Regione come avete fatto?

Abbiamo raschiato il fondo del barile. Tagliando appunto sui servizi ai 470 studenti della facoltà.

Nemmeno la Firino si è fatta sentire?

Lei è stata l’unica. In una telefonata ha auspicato la necessità di trovare per la facoltà di Alghero una soluzione stabile e organica. E si è resa disponibile a un incontro.

Sono stati chiariti i termini della “soluzione stabile e organica”?

No. E i professori Pigliaru e Paci nemmeno hanno accolto la mia richiesta di incontro, come ho detto.

Senza contributo regionale quale destino per Alghero?

Io proporrò due soluzioni, e l’una non esclude l’altra. La prima è bloccare le iscrizioni a partire dal prossimo anno, mantenendo la facoltà aperta  perché i ragazzi che già ci sono possano completare al meglio gli studi. La seconda è che andare tutti a Sassari.

Non esattamente una vittoria, in entrambi i casi.

Non ci sono alternative, quando non viene tenuto in considerazione che il dipartimento di architettura è anche un pezzo di economia per la città. Quasi tutto il personale e gli stessi studenti vivono stabilmente lì.

Il punto di equilibrio quale sarebbe?

Creare in Sardegna una grande scuola di architettura, dentro il Mediterraneo e aperta al mondo.

Come si fa?

La politica non dovrebbe arrogarsi il diritto di uccidere il valore dell’esperienza algherese. Bisogna mantenere i due poli, quello di Cagliari al Sud e il nostro al Nord. Credo che i colleghi di Cagliari sarebbero d’accordo.

Alla ministra Giannini non ha scritto?

Non credo che la ministra sia interessata a dare risposte. È abbastanza occupata nella costruzione del proprio futuro politico.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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