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Alcoa, l’ultimatum sulla trattativa Klesch

Dopo quella dei lavoratori degli appalti, parte la mobilitazione dei cassintegrati diretti dello stabilimento Alcoa di Portovesme che lanciano un ultimatum al ministero dello Sviluppo economico: pronti a rilanciare la mobilitazione per difendere il diritto al lavoro se non arriva una convocazione dal Mise entro il 31 maggio. La decisione è stata assunta dai delegati della Rsu riuniti questa mattina per fare il punto della vertenza.

In particolare, sullo stato della trattativa per il passaggio di proprietà dello stabilimento di Portovesme alla Klesch. “Nonostante i tanti incontri tenutisi in sede ministeriale e privata tra le due aziende – scrivono i delegati della Rsu – a oggi non è tenuto sapere quale possa essere l’esito di tale trattativa e, soprattutto, non si capisce il dilatarsi dei tempi per la convocazione dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico che era già previsto, al massimo, nell’ultima settimana di aprile”. Dopo la premessa, l’ultimatum. “In mancanza di convocazione di un incontro al Mise entro la data del 31 maggio – conclude il documento – si procederà a chiamare in assemblea i lavoratori dello stabilimento in modo da decidere quali azioni intraprendere col fine ultimo di tutelare il diritto al lavoro”.

La Regione. “E’ necessario il coinvolgimento e l’impegno di tutte le forze politiche, sociali e datoriali per far sì che il governo nazionale dia presto esecuzione all’accordo quadro per l’attuazione del Piano Sulcis relativo ai lavoratori dell’indotto Alcoa”. Lo ha detto l’assessore regionale del Lavoro, Mariano Contu, incontrando le rappresentanze sindacali confederali. All’ordine del giorno, oltre all’emergenza dei lavoratori delle ditte d’appalto Alcoa, la questione del rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e l’analisi dei dati relativi alla mobilità e alla cassa integrazione per il 2013. Questa mattina, l’assessore ha incontrato anche una delegazione di operai dell’indotto Alcoa, accompagnata dalle rappresentanze sindacali territoriali, per discutere le prospettive dei lavoratori. “Chiediamo al Governo – ha affermato Contu – di mantenere gli impegni sottoscritti nell’accordo del 27 marzo 2012. La Regione sta facendo la sua parte. Stiamo procedendo alla mappatura delle competenze e dei profili professionali dei lavoratori interessati, al fine di preparare figure idonee ad essere reinserite nelle attività che nasceranno dall’attuazione del Piano Sulcis, con particolare riferimento agli interventi per il risanamento ambientale e lo sviluppo turistico del territorio”. L’assessore del Lavoro e le organizzazioni sindacali confederali hanno deciso di convocare per mercoledì 15 maggio, un tavolo operativo propedeutico all’incontro di giovedì, 16 maggio, che si terrà alla presenza delle associazioni datoriali, delle rappresentanze sindacali regionali, di categoria e territoriali, per fare il punto della situazione sull’ accordo siglato tra la Regione e i Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico nel 2012.

Questa mattina c’era stato un blitz nella sede della’assessorato regionale  al Lavoro di Cagliari: operai degli apalti e rappresentanti sindacali hanno annunciato di voler portare avanti ad oltranza la protesta. Nel pomeriggio è stato sciolto il presidio dopo la notizia di due incontri sul tema degli ammortizzatori sociali per i lavoratori delle imprese d’appalto dello stabilimento Alcoa di Portovesme. Uno è quello preparatorio di mercoledì 15 maggio, a partire dalle 9, e l’altro il giorno successivo, giovedì 16 . Dopo questo risultato i rappresentanti sindacali hanno deciso di smantellare il presidio e rientrare nel Sulcis Iglesiente. “L’incontro di mercoledì sarà tecnico – spiega Roberto Forresu, segretario della Fiom Cgil – mentre quello che speriamo definitivo è fissato per il giorno dopo, giovedì”. L’attenzione dei sindacati, come spiega ancora il segretario della Fiom, resta alta. “Oggi abbiamo ottenuto un buon risultato – dice Forresu – ma prima di qualsiasi altro commento è meglio aspettare che si svolga l’incontro e si chiuda positivamente la vertenza”.

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