Alcoa, nuovo blitz a Cagliari: bloccato il Consiglio regionale, slitta la seduta

Sono partiti questa mattina alle 6.45 da Villamassargia, nel Sulcis, e hanno raggiunto il palazzo del Consiglio Regionale di via Roma, a Cagliari, dove oggi è in programma una seduta dei consiglieri per discutere, e approvare entro oggi, la riforma degli Enti locali.

GUARDA LE FOTO di Roberto Pili: Alcoa, lo stop al Consiglio regionale: gli operai, la polizia

Di fatto gli ex operai, circa 200, a metà mattina hanno bloccato fisicamente tutti gli ingressi del palazzo. Fuori i consiglieri: primo Ugo Cappellacci (Forza Italia), Giorgio Oppi (Udc), Luca Pizzuto (Sel) e Alessandra Zedda (Fi) Arrivato anche il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau che ha contattato i capogruppo per coordinare la situazione. Poi una delegazione di sindacalisti è entrato nel palazzo della Regione da un ingresso secondario. Con lui i segretari territoriali di Cgil, Cisl, Uil e Css-Cub. I lavoratori intanto continuano a presidiare e bloccare tutti gli ingressi al palazzo. Fuori anche tutti i dipendenti. Sul posto ci sono gli agenti della polizia in assetto antisommossa che controllano.

I politici di entrambi gli schieramenti discutono con i lavoratori che protestano per la situazione occupazionale nel Sulcis. Attorno all’edificio si sono formati vari gruppi di persone, fra consiglieri e operai. Gli ingressi rimangono chiusi e presidiati dalle forze dell’ordine per motivi di sicurezza. Slitta alle ore 15 la seduta del Consiglio regionale. I lavori erano previsti per le 11 ma, poi il rimvio. “L’iniziativa di oggi – hanno spiegato i sindacati – serve a tenere alta l’attenzione. La catena umana attorno a palazzo del Consiglio simboleggia la volontà di fermare la politica perché si accorga della nostra vertenza”, un risultato che è stato raggiunto con lo spostamento dei lavori dell’Aula.

Il presidente del Consiglio regionale Ganau ha convocato i capigruppo per produrre un documento unitario da inviare al presidente del consiglio, Renzi. Ha poi ha confermato la vicinanza e la solidarietà agli operai. Forti contestazioni da parte degli operai stanchi di aspettare risposte che non arrivano. Anche Ganau ha confermato che la vertenza è in una situazione di stallo. Ha riferito che la vertenza energia riguarda tutta la Sardegna. Gli operai confermano di essere pronti all’ennesima trasferta romana se non arriveranno risposte certe e positive. Rino Barca, segretario Fim Cisl, fa sapere che la tensione è alle stelle, l’esasperazione non è più controllabile.

IL VIDEO

Le soluzioni, il quadro nazionale. Da parte sindacale si continua a ripetere che le soluzioni esistono. E sono rappresentate dagli strumenti del contratto bilaterale e dell’interconnector. Due strumenti che permettono da subito di avere prezzi competitivi e concorrenziali dell’energia. Secondo Rino Barca è anche già noto il paese che potrebbe fornire l’energia a prezzi concorrenziale, ed è la Germania. Grazie alla politica energetica attuata in quel paese i prezzi del chilowattora sono sensibilmente piu’ bassi. Da qui la possibilita’ di approvvigionarsi dalla Germania senza obiezioni da parte dell’Ue. L’altra soluzione potrebbe essere quella utilizzata anche per l’Ilva di Taranto: ossia una sorta di commissariamento dello stabilimento da parte dello Stato italiano per il suo riavvio per poi procedere alla sua successiva vendita. I costi del riavvio, va ricordato, sono tutti in capo alla multinazionale Alcoa, secondo gli accordi sottoscritti al Mise nel 2012. Il presidente Ganau ha ribadito che il Governo italiano dovrebbe cogliere i suggerimenti che arrivano dai lavoratori Alcoa. L’altro aspetto della vicenda, non di secondaria importanza, è rappresentato dal fatto che la Glencore non aspetterà in eterno. Anche questa multinazionale ha necessità di avere risposte certe sul versante dell’energia. Risposte, peraltro, che non possono collidere con gli interessi che questa società ha con la multinazionale americana dell’Alcoa in giro per il mondo. Durante la mattinata di protesta sono stati ricordati più volte, dagli operai, gli impegni assunti dal presidente Matteo Renzi lo scorso 28 maggio in visita al Mater Olbia: impegni che, secondo Renzi, avrebbero dovuto prevedere il riavvio della fabbrica già dallo scorso settembre. Impegni rimasti puntualmente disattesi.

Questa clamorosa manifestazione di protesta, arriva dopo il blocco della statale 131 di giovedì scorso e
il sit-in nell’aeroporto di Elmas, per sollevare ancora l’attenzione sulla vertenza portata avanti da centinaia di lavoratori del Sulcis. Questa mattina hanno scelto il palazzo di via Roma per fare pressing su politica e istituzioni affinché si trovi una soluzione concreta.
I dipendenti diretti e indiretti dello stabilimento di Portovesme chiedono alla politica sarda di esercitare la propria influenza con il ministero dello Sviluppo economico e con Palazzo Chigi per trovare una soluzione sui costi dell’energia, così da permettere a Glencore, che aveva espresso l’interesse a subentrare ad Alcoa negli impianti di produzione di alluminio, di acquisire lo stabilimento e di farlo ripartire. Per lo stesso motivo i sindacati hanno incontrato un gruppo di parlamentari, i deputati Mauro Pili, di Unidos, Francesco Sanna ed Emanuele Cani
del Pd, ed il senatore di Sel Luciano Uras.

 

Nel video Bruno Usai, RSU Alcoa Fiom Cgil

Foto e diretta di Carlo Martinelli

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share