Agguato in ovile Ogliastra, le indagini sono vicine alla svolta

 

Sono vicine a una svolta le indagini sull’omicidio di Fabio Longoni, l’allevatore di 39 anni di Villagrande Strisaili ucciso da due fucilate il 23 novembre scorso, mentre si recava nella sua azienda agricola nelle campagne del paese, con il suo socio, Daniele Angelo Conigiu di 37, autista dell’Audi A3 dove entrambi viaggiavano e anche lui rimasto ferito. I carabinieri della Compagnia di Lanusei, coordinati dal sostituto procuratore di Lanusei, Nicola Giua Marassi, aspettano conferme dagli accertamenti in corso che potrebbero arrivare a brevissimo per tracciare il profilo del killer. Ed è proprio dalle analisi del Ris di Cagliari che si attende la prova decisiva, ovvero dagli accertamenti biologici delle tracce di Dna che l’assassino dovrebbe aver lasciato sull’auto delle vittime, usata per la fuga e ritrovata qualche ora dopo l’agguato nelle campagne di Lotzorai, sempre in Ogliastra. Un’ulteriore conferma è attesa dall’esame delle impronte digitali ritrovate sull’auto. Conigiu, dopo la sparatoria, forse pensando che l’amico – subito scappato dall’auto – si fosse messo in salvo, si era fatto aiutare da parenti e amici. Solo dopo alcune ore, l’allevatore ferito aveva dato l’allarme. Longoni invece, probabilmente inseguito dal killer, ha iniziato a correre nelle campagne in direzione dell’ovile per mettersi in salvo, senza però riuscirci. Dopo alcune ore di ricerca era stato trovato il cadavere dell’uomo, riverso dentro un cespuglio di rovi a 150 metri dall’ovile. La vittima era incensurata mentre Conigiu ha dei precedenti: era stato arrestato nel 2008 come componente di una banda dedita a rapine, spaccio di droga, vendita di armi e furti di veicoli. Per gli inquirenti il bersaglio, mancato, potrebbe essere stato proprio quest’ultimo.

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