Irruzione in Questura, il sindacato Es: “L’aggressore era già stato espulso”

“L’autore dell’aggressione di ieri pomeriggio negli uffici della questura di Sassari è un ventitreenne gambiano, Alì Mbye, che era giunto in Italia come profugo e per questo aveva ottenuto il permesso di soggiorno, dopodiché aveva commesso numerosi reati tra cui furti e spaccio di stupefacenti”. A renderlo noto è Giovanni Cabras, dirigente nazionale del sindacato di polizia Equilibrio e sicurezza (Es).

“La sua espulsione, deliberata dall’autorità di pubblica sicurezza – ha aggiunto – era stata confermata dal Tribunale di Cagliari e già dal dicembre scorso sapeva ufficialmente dell’obbligo che aveva di lasciare l’Italia”.

“È assurdo che nel nostro Paese si possa omettere di rispettare le leggi senza che ci sia alcuna conseguenza concreta – aggiunge Vincenzo Chianese, segretario generale Es – e che possa pensare di ferire un poliziotto immaginando che questo non porti alle giuste conseguenze. Ci aspettiamo che, dopo la convalida dell’arresto, l’espulsione diventi subito una misura reale e non solo virtuale. Episodi come questo – conclude – dimostrano che è urgente accelerare le procedure per dotare tutte le pattuglie e tutti gli uffici di strumenti come il Taser”.

Intanto il gip del Tribunale di Sassari ha convalidato l’arresto del gambiano. Il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere e ha emesso il nullaosta per la sua espulsione: verrà trasferito nella Penisola in uno dei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr). Da qui verrà organizzato il suo rientro nel Paese di origine.

Sull’episodio, oltre al sindacato di polizia Equilibrio e sicurezza, sono intervenuti il deputato Eugenio Zoffili, presidente del Comitato e coordinatore Lega Sardegna e la segretaria generale del sindaco di polizia Consap, Elisabetta Ricchio.

“Quello di Sassari – ha evidenziato Zoffili è un fatto gravissimo che non è sfociato in una tragedia più grave solo grazie alla professionalità del personale in servizio a cui oggi va la mia gratitudine come Presidente del Comitato Bicamerale Schengen, Europol e immigrazione. Tornerò personalmente in questura a Sassari, realtà che ho già avuto modo di conoscere e apprezzare per l’attività quotidiana dei suoi uomini ma anche per brillanti operazioni di contrasto alla criminalità e al terrorismo internazionale, per significare la concreta vicinanza delle istituzioni e per congratularmi di persona con gli agenti che ogni giorno ci difendono con coraggio, anche a rischio della vita”.

“Quando le forze di polizia sono aggredite persino dentro casa loro, significa che siamo arrivati a un punto di non ritorno – sottolinea Elisabetta Ricchio, segretaria generale nazionale del sindacato di polizia Consap -. La circostanza che il cittadino feritore fosse uno straniero senza permesso di soggiorno che ha violato il decreto di espulsione è la dimostrazione di quanto la legislazione sul tema sia farraginosa e ad oggi relegata solo all’impegno e al sacrificio delle forze dell’ordine. Occorre rivedere la normativa sull’espulsione coatta, facendo in modo che sia effettiva e non subordinata alla volontà del cittadino straniero intimato”, incalza Ricchio. “L’auspicio è che dopo questo episodio, che ha manifestato l’estrema pericolosità sociale di questo individuo già noto alle forze dell’ordine, possa imboccare una strada preferenziale che lo rispedisca nel suo paese senza ulteriori indugi”.

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