Addio a Maria Lai

“Una capretta ansiosa di precipizi”, così amava definirsi Maria Lai, tra le più grande artiste sarde del ‘900. L’artista è morta questa mattina, nella sua bella casa di Cardedu, a 93 anni. Era malata da tempo. Negli ultimi anni era stata ricoverata più volte in ospedale. Ad accudirla, dopo la scomparsa dell’amata sorella, era una nipote, che le è stata vicina fino alla fine.

Carattere complicato e anima silenziosa, Maria Lai sin da piccola sente l’isola troppo stretta.  L’incontro che le cambia la vita è quello con Salvatore Cambosu che a Cagliari diverrà il suo maestro e la spingerà agli studi classici, suggerendola di partire e di andare a Roma. E’ li che Maria Lai  incontra uomini fondamentali per il suo percorso: maestri di scultura come Alberto Viani e Marino Mazzacurati che riconoscono in lei “un segno maturo e molto maschile, estremamente essenziale e rapido”. Sono gli anni della guerra, che Maria Lai passa lontano dalla sua terra, e sono anni di studi matti e di viaggi: Milano, Verona e Venezia dove frequenterà l’Accademia di Belle Arti.

Quando è all’apice della carriera, arriva la scelta coraggiosa che a tanti colleghi sembrò anacronistica, tornare in Sardegna. Tra le sue montagne, le sue caprette, vicino all’amata sorella, sperimentatrice come lei di un mondo di materiali legato alla dimensione più familiare: stoffe, fili, carta, legno, tela, nel segno dell’armonia  della natura e delle sue architetture. Fonte d’ispirazione sono le tradizioni e le fiabe della Sardegna, gli animali, i boschi, il filo o il pane, come per l’amato amico Nivola. Negli anni ’80 arrivò a cucire anche i “tacchi” della sua terra, legando con un nastro azzurro più di dieci chilometri di montagne.

“L’opera nasce mentre la fai” diceva, e spesso Maria Lai faceva e disfaceva tutto. “Passavo per pazza, mi facevano mille domande, e quando tentavo di spiegare loro il mio mondo e rispondevo che sono le pietre che mi aiutano a decidere, che mi suggeriscono e consigliano, la gente se ne andava o mi mi guardava un po’ storto”. Oggi, grazie alla donazione di un centinaio di opere, ad Ulassai è stato creato un centro culturale, un museo d’arte contemporanea totalmente a lei dedicato: “La stazione dell’arte”. E’ da lì che le sue opere continueranno a sussurrarci il futuro. (d.p.)

 

Il cordoglio del mondo politico 

Cordoglio anche nel mondo della politica isolana per la scomparsa dell’artista ogliastrina. “E’ stata un’artista al femminile: le sue opere si sostanziano del suo essere, del suo principio, della sua visione del mondo”. Così il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha voluto ricordarla nel pomeriggio. “Uno sguardo che è meraviglia, che è forza e incanto. La sua storia è la nostra storia dell’arte: la trama e l’ordito hanno intrecciato la terra con il cielo, le sue mani hanno unito i fili dell’orizzonte infinito. La Sardegna ha perso una donna capace di ascoltare i sussulti del cuore e del vento, una donna capace di addolcire, con la sua fragilità, i tacchi d’Ogliastra. L’arte di Maria Lai – ha concluso Cappellacci – è stata la vita. E la Sardegna”.

Anche l’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci ha voluto ricordarla: “Con Maria Lai scompare oggi una figura di primo piano del panorama artistico italiano e internazionale, ma ci lascia in eredità i suoi capolavori e la sua originalità di artista che, tra i tanti meriti, ha avuto quello di credere nell’arte come via di emancipazione e valorizzazione della Sardegna oltremare. Era una protagonista, è stata una innovatrice – prosegue l’assessore – perché è riuscita a far diventare preziosi anche gli oggetti del quotidiano, credendo da sempre nei valori dell’arte e nella sua missione educativa”. La De Francisci, in qualità di consigliere regionale Pdl, nel 2011 era stata firmataria della proposta (poi diventata legge con il Collegato alla Finanziaria 2011) per la concessione di un contributo annuo a favore della Fondazione Stazione dell’Arte di Ulassai.

Con Maria Lai “la Sardegna e la comunità artistica internazionale perdono una delle figure più luminose e una delle intelligenze più originali”. Così la deputata democratica Caterina Pes, segretario di Presidenza della Camera dei Deputati, ricorda l’artista. “Quello che più impressionava di Maria Lai  era la forza che sprigionava la sua consapevolezza della fragilità umana. Continueremo a ricordarla anche alla Camera grazie all’opera che ci ha lasciato per i 150 anni dell’Unità d’Italia, carica come sempre di tutta la sensibilità di cui era capace”.

I funerali di Maria Lai saranno celebrati domani – giovedì 18 aprile – nella chiesetta parrocchiale di Cardedu

LEGGI TUTTI I SERVIZI DI SARDINIAPOST SULLA MORTE DI MARIA LAI. LE REAZIONI DI PINUCCIO SCIOLA, GIANFRANCO CABIDDU E DANTE CROBU. E IL RITRATTO ARTISTICO DI FEDERICA VACCA, DOCENTE AL POLITECNICO DI MILANO.

 

 

 

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