Nuova grana per le aziende agricole. Allarme di Coldiretti per le cornacchie

Potrebbe essere una stagione difficile per le aziende agricole sarde. Infatti, non è soltanto l’invasione di cavallette che sta mettendo in ginocchio le aziende del nuorese a preoccupare gli agricoltori del centro Sardegna, L’allarme arriva anche da Oristano a causa della presenza delle cornacchie che stanno devastando le coltivazioni primaverili ed estive. “Più volte in passato abbiamo denunciato come la problematica della fauna selvatica fosse ben lontana dall’essere risolta. E ciò che sta accadendo nelle campagne oristanesi è la dimostrazione che non ci sbagliavamo – afferma il direttore di Coldiretti Oristano, Emanuele Spanò – siamo in forte ritardo e ad oggi non c’è traccia della programmazione fondamentale che avrebbe dovuto tendere al contenimento dei corvidi nelle campagne oristanesi per evitare i gravissimi danni recati dalla specie”. Il presidente della Coldiretti di Oristano, Giovanni Murru, lamenta “la mancanza di azioni utili che ha portato le cornacchie grigie in particolare a operare liberamente compromettendo la produttività dei campi”. L’organizzazione sollecita provvedimenti urgenti e azioni “organiche” di contrasto.

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“Se le cornacchie stanno diventando così pericolose per l’agricoltura sarda, vuol dire che c’è qualcosa che non va nei piani di contenimento”, dice Stefano Deliperi del Gruppo d’intervento giuridico (Grig). “Ogni tanto – ha detto – spunta fuori un animale nuovo che distrugge tutto. Un periodo è toccato persino ai fenicotteri. Devo però dire, che alla fine tutti questi danni creati all’agricoltura non sono così devastanti dal momento che la Regione paga ogni anno per gli indennizzi una cifra relativamente modesta: non si va oltre i tre milioni di euro – osserva -. Per quest’ultimo caso esiste già un piano di contenimento basato sostanzialmente sulla caccia. Evidentemente non funziona. Ma prima vorrei che fossero effettivamente verificati e valutati i danni provocati dalle cornacchie”.

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