Questo è il diario di viaggio di un progetto che dal 22 luglio al 5 settembre attraverserà il Sarrabus-Gerrei-Trexenta nell’ambito delle attività di Geografie sommerse. La sua storia comincia tre anni fa da un’idea di Grazia Dentoni, attrice e regista teatrale ispirata dalla propria esperienza di gestazione e dalla formazione come doula al fianco di gestanti e partorienti. Il progetto (all’interno del Teatro di Pace in Sardegna) si chiama Matrilineare e dopo le ultime due sessioni tra il Museo archeologico e alcuni siti d’interesse di Cagliari, grazie al Gal si sposta nel cuore del sud Sardegna. L’obiettivo è indagare attraverso il linguaggio teatrale e poetico il processo creativo in tutte le sue manifestazioni. Dopo le tappe di Ballao, Goni ed Escalaplano, quello di Siurgus Donigala è il quarto appuntamento.
È passato quasi un secolo da quando, nel 1927, Siurgus e Donigala sono diventati Comune. Lo scopriamo quando chiediamo indicazioni per Casa Erriu Corraine e qualcuno ci chiede se si trovi a Siurgus o Donigala. Domanda da un milione di dollari per chi, tra molte risate e tante chiacchiere, si è affidato a Google maps per percorrere i cinquanta chilometri che lo separavano da Cagliari arrivando allo spazio che ospiterà il penultimo laboratorio prima della restituzione di Armungia con la solita canonica mezz’ora di ritardo. Grazia è particolarmente emozionata: oggi si prova nelle stanze che hanno ispirato Raimondo Demuro, autore dell’introvabile Is contus de sa Nuraxia, e che attraverso le sue pagine, in qualche modo, hanno ispirato pure lei. Matrilineare torna alle origini per tirare le somme e darsi forma.
Sono più di due ore di prove intense: ci sono abiti da provare, movimenti da definire, “battute” da imparare, uno spettacolo da costruire. E lo si fa insieme, tra le pareti in pietra di questa bella casa campidanese restaurata con gusto e semplicità. È difficile scegliere che cosa tenere e che cosa tagliare fuori di tutto quello che si è detto e fatto durante il laboratorio, ma riusciamo a essere d’accordo senza troppe difficoltà. L’obiettivo comune, in fondo, è lo stesso: parlare, raccontare la matrilinearità con la serietà e insieme la leggerezza dell’intero percorso. Spazio al gioco, alle risate, ai taralli e al vino. Non oggi, però. Il peso dell’estate alle spalle e di settembre che comincia proprio oggi portando con sé i nuovi impegni lavorativi si fa sentire. Lo spettacolo è definito, casa Erriu Corraine chiusa e sono solo le nove e mezza quando ripartiamo per Cagliari. Appuntamento sabato ad Armungia, quando alle 20h30, alla casa Emilio Lussu andrà in scena l’Albero della vita di Matrilineare.
Morena Deriu