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VERSO LE REGIONALI. Luciano Marrocu: “Credo nel Pd, ma non so se voterò Barracciu”

Da Luciano Marrocu, docente universitario, scrittore, iscritto al Partito democratico, riceviamo e pubblichiamo.

Si può conciliare il riconoscersi in una cultura politica grosso modo socialdemocratica (ma con venature da liberale di sinistra) con un voto al Pd alle prossime regionali sarde? Un interrogativo che sembrerà a molti vicinissimo all’irrilevanza, ma che non manca di dare molti pensieri a chi scrive. Traducendo il discorso in termini grossolani, e proprio per questo efficaci. Si può dare un voto che in un modo o nell’altro rischi di regalarci altri cinque anni di Cappellacci, o, peggio ancora, di Pili. Etica della responsabilità o etica dei principi, per metterla giù difficile? Misurare le proprie azioni in base alle conseguenze o in base alla coerenza rispetto ai principi e alle pulsioni di una moralità che non arretra di fronte a nulla.

Leggo l’intervento di Alessandro Mongili e constato che c’è chi ha già risolto il dilemma. Non è il mio caso e, credo, nemmeno quello di molti altri che, come me, hanno creduto in un Partito democratico vero, capace di tenere conto dello specifico sardo e del progresso generale del Paese. Insomma: non ho scelto. Espongo in pubblico i miei dubbi nella convinzione di non essere il solo ad averli e nella presunzione che questi dubbi diffusi siano una questione che il Pd deve affrontare e risolvere.

Dunque potrebbe anche darsi il caso che il socialdemocratico (ma con venature da liberale di sinistra) trovi naturale consegnare il proprio voto alle regionali al candidato alla presidenza che il Pd avrà indicato. Non è questo il mio caso però. Non ho detto che escludo di votare Francesca Barracciu. Dico solo che, al momento, sto riflettendo su tre buoni motivi per non votarla.

1) Il primo e più importante è che il percorso che ha compiuto in vista delle primarie si è presentato, per quello che se ne sa, più come una richiesta di sostegno ai leader delle diverse correnti (sarde) del Pd che come un appello alla base potenzialmente vasta dei partecipanti alle primarie. Si è anche parlato di suoi incontri con Giacomo Sanna (il leader del Psd’Az sino a ieri fedele alleato di Berlusconi e Cappellacci) volti a farlo entrare nella coalizione. Per quanto si possa diffidare del pettegolezzo politico, non mi pare che Francesca Barracciu abbia mai smentito questa possibilità. E di fronte a Giacomo Sanna la mia weberiana etica della responabilità cede. Mai e poi mai voterò il candidato alla presidenza di una coalizione che lo comprenda, anche se il candidato della destra dovesse essere Belzebù o Mefisto.
2) Le primarie. Le primarie sono andate male: molti meno votanti che a quelle nazionali quando invece avrebbero potuto essere molte di più, trattandosi di una consultazione su cui chi partecipava poteva incidere più direttamente (Bersani e Renzi sono lontani, Barracciu e Ganau li incontriamo per strada tutti giorni). C’è poi la mancata partecipazione degli altri partiti della coalizione di centro sinistra. E questo lo si ammetterà è un problema.
3) C’è poi un altro problema: gli avvisi di garanzia per il mal uso dei fondi dei gruppi consiliari della Regione. Ne ho già parlato e comunque non voglio annoiare nessuno. Parto dalla convinzione che nessuno dei consiglieri del centrosinistra del 2004-2009 ( che io ho votato) abbia speso quei fondi in Rolex e sono fiducioso che tutti siano in grado di dar conto della correttezza delle loro spese. Detto questo, mi pare che tutta la faccenda metta in luce prassi collettive (in primis, l’uso di fra transitare sui conti dei singoli consiglieri i fondi destinati ai gruppi) che molto ci dicono sul tema caldo dei costi (e della moralità) della politica. Tra gli schieramenti con cui il centrosinistra si dovrà confrontare uno, di certo, batterà su questo tema. Non sarebbe il caso che il Pd affrontasse la questione degli avvisi di garanzia con maggiore impegno e incisività di quanto ha fatto sinora?

Detto tutto questo il problema rimane. Se Francesca Barracciu arriverà a essere la candidata del centrosinistra e se mi convincessi che non votarla favorirebbe la vittoria del centro destra, la voterei ? Voglio essere onesto con me stesso: non lo so. Intanto aspetto, e spero che il dio degli indecisi ( o una circostanza favorevole) mi sottragga al dilemma.

Luciano Marrocu

 
Luciano Marrocu

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