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VERSO LE ELEZIONI. Per il Pd è già il momento delle scelte (e della generosità politica)

Da Luciano Marrocu, docente universitario, scrittore, iscritto al Partito democratico, riceviamo e pubblichiamo.

Non ha pagato la tattica del silenzio e della scrollata di spalle seguita dal Pd sardo a proposito dell’inchiesta sui fondi ai gruppi consiliari. Non ha pagato per molti motivi. Primo perché non tiene conto dei malumori degli alleati del centrosinistra non tanto sul nome venuto fuori dalle primarie quanto sui modi e sui tempi con cui le primarie si sono svolte. Malumori che, più o meno strumentalmente, hanno trovato ulteriore alimento nel fatto che la vincitrice delle primarie, Francesca Barracciu, è essa stessa coinvolta nell’inchiesta. Ma l’imbarazzato silenzio dei vertici del Pd sardo non ha pagato soprattutto perché l’inchiesta e i collegati avvisi di garanzia sono venuti nel momento sbagliato per chi pensasse che tutta la faccenda possa essere maneggiata coi guanti bianchi di un garantismo che a questo punto risulterebbe spericolato.

E’ una vicenda, infatti, quella dell’inchiesta dei fondi ai gruppi, che investe di petto il tema della riforma della politica. Detto in termini più grossolani, sembra fornire ulteriore esca alle peggiori fantasie sull’ammontare delle prebende dei consiglieri regionali, sugli sprechi e i privilegi che si annidano nei palazzi della Regione e che contribuiscono a creare la dubitevole fama che circonda l’istituzione stessa. Fantasie non del tutto infondate, come sappiamo, e che comunque hanno ampio corso non solo presso quell’area di opinione che anche in Sardegna ha decretato il successo elettorale di Grillo.

Che poi tutta la discussione si sia concentrata sulla candidatura alla presidenza della Regione di Francesca Barracciu nasce dal fatto che l’inchiesta è venuta alla luce proprio nell’imminenza delle elezioni regionali. Il che comporta da parte dei dirigenti del Pd e della stessa Francesca Barracciu decisioni rapide.

A me pare che la candidatura di Francesca Barracciu, abbia una sola possibilità di essere confermata: che esista oggi la ragionevole certezza di una sua uscita immediata dall’inchiesta. Se così non fosse, non solo la sua posizione personale ne risulterebbe enormemente indebolita ma risulterebbe intaccata la credibilità complessiva del Pd sardo. Gli attacchi più sommari avrebbero tra le mani la prova provata del fatto che Pd e Pdl rappresentano insieme le colonne portanti di una politica corrotta e profittatrice. D’altra parte, tanto più ci sia avvicina alla data delle elezioni tanto più verrebbe ritenuta strumentale (e comunque un segno di debolezza) da parte del Pd e del centrosinistra una eventuale sostituzione della Barracciu.
Mi pare insomma che, in questa difficile circostanza, intelligenza politica e generosità , possano dare, se interrogate, la stessa risposta.

Luciano Marrocu

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