Selargius, il Puc ‘da rifare’ che preoccupa i cittadini : “Che futuro?”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una cittadina di Selargius, Luisanna Deiana, sulla pianificazione territoriale di uno dei Comuni della Città metropolitana di Cagliari. Di seguito il testo integrale.

Vi scrivo come cittadina, residente nel territorio di Selargius, e osservatrice degli avvicendamenti politici e delle scelte strategiche adottate dagli organi governativi comunali, con l’intento di condividere quanto sta avvenendo in questi giorni nella sede di Piazza Cellarium. Le recenti evidenze, disponibili presso gli uffici comunali di Selargius, una delle municipalità incluse nella Città Metropolitana, danno ragione di repentini stravolgimenti e fanno emerge l’intenzione della nuova Giunta di modificare in modo radicale la pianificazione territoriale, con esiti che contraddicono la strategia finora perseguita in numerosi tavoli di concertazione.

Nelle dichiarazioni della coalizione vincente, cruciale era la trasformazione del paese in una “Selargius da vivere”, con una funzione chiave nell’assetto territoriale dell’hinterland cagliaritano e baricentro negli equilibri della sorgente Città Metropolitana. Al centro della nuova era urbana, il PUC (Piano Urbanistico Comunale) di recentissima approvazione, giunto a compimento con l’amministrazione Cappai-Canetto, forte di due consensi del Consiglio Comunale e siglato dalla VAS (Valutazione Ambientale Strategica) della Provincia. Lo strumento urbanistico atteso da oltre 25 anni, prevedeva un’innovativa soluzione alla viabilità locale, con la creazione di un’asse viario, la Strada dei Parchi, che da Via Vesalio doveva arrivare fino all’area industriale di Selargius, per poi collegarsi con la strada per Settimo. La nuova arteria viaria, considerata di primaria rilevanza dal Piano Strategico dell’Area Vasta Metropolitana, capace di risolvere l’annoso problema del traffico veicolare, in sofferenza per i 15mila attraversamenti quotidiani, doveva collegare agevolmente i paesi limitrofi al centro metropolitano, con la realizzazione di un’alternativa definitiva alla sempre congestionata Viale Marconi, incubo di tutti gli automobilisti locali.

Estratto dal documento di pianificazione “Area Vasta Piano strategico Intercomunale_Allegato3_Mobilità” del 25/09/2012.

Sempre nella programmazione preelettorale, il PUC prevedeva 10 mila abitanti in più nei prossimi 10 anni, da accogliere nelle zone edificabili di nuova e vecchia destinazione, racchiuse entro l’arco della statale 554. Il paese avrebbe finalmente ripreso possesso delle aree storicamente vissute dai selargini, ricomprese tra San Lussorio e Su Coddu, fulcro della tradizione cittadina devota alle celebrazioni nella secolare chiesetta campestre, che oggi versano in penoso stato di abbandono, trasformate in discariche, a crescente rischio idrogeologico e oggetto di periodici incendi a ridosso dell’abitato che riempiono costantemente il paese di fumi tossici e nocivi.

Gli interventi previsti miravano a sanare le ferite del territorio, integrando i comparti edilizi sviluppati in modo frammentario e a macchia di leopardo, tra Su Planu, Is Corrias, Su Pezzu Mannu, Su Tremini e Susu, Serriana, etc. Tutte lottizzazioni prive di contiguità territoriale e parzialmente incomplete, con reti di smaltimento delle acque pluviali mai collaudate, tanto da causare allagamenti agli scantinati e disagi alla circolazione, e suscitare negli abitanti una chiara percezione di abbandono e sentimento anti-selargino, fino a spingerli a proporre l’inclusione dei nuovi quartieri nel territorio cagliaritano.

Gli equilibri e le soluzioni faticosamente conquistati in decenni di discussione, nella recentissima variante silenziosamente proposta dal Sindaco alla valutazione della Commissione, vengono ora smembrati e del disegno innovativo incastonato nel più ampio progetto metropolitano non resta praticamente nulla: la Strada Dei Parchi diviene un collegamento incompleto tra Monserrato e Selargius e avrà l’esito di congestionare il quartiere San Lussorio, una delle zone residenziali più “in” del paese; il tracciato della Metro leggera, condiviso nell’orignaria pianificazione metropolitana, verrà rivisto con l’esito di tagliare fuori le aree strategiche per lo sviluppo; le aree previste di nuova espansione a ridosso del centro cittadino saranno trasformate in aree agricole e continueranno ad essere circondate dalle incompiute lottizzazioni, dalle nuove aree commerciali e industriali che si svilupperanno nell’arco della statale 554: un cuneo agricolo circondato da villette, palazzine, discount e aree industriali.

Che Selargius sia una delle municipalità centrali nella definizione degli equilibri territoriali dell’Area Vasta è un’informazione facilmente verificabile su qualsiasi mappa disponibile sul Web, ed è altrettanto immediato cogliere le gravi ripercussioni che avrà la scelta di stravolgere le logiche di definizione del nuovo PUC selargino, scelta che si delinea oggi tanto urgente e repentina, quanto incomprensibile. Non è chiaro infatti cosa sia accaduto per rimettere in discussione il PUC già approvato. Se è vero che le legittime osservazioni degli organi regionali (che nel processo di definizione dei PUC hanno la funzione di verifica e conferma di quanto già approvato in Consiglio Comunale e vagliato dalla Provincia) sono relative alle proporzioni tra gli indici di crescita demografica e la percentuale di comparti edilizi incrementabili, non è altrettanto chiaro quali siano le difficoltà incontrate dall’attuale Giunta nel rispondere con le medesime integrazioni e verifiche già fornite a suo tempo in sede di VAS provinciale, sede in cui il piano, si vuole ricordare, è stato già approvato.

Non è chiaro, e non è mai avvenuto prima, che il Sindaco, con la Giunta appena insediata, mantenga ad interim l’incarico di Assessore all’Urbanistica e proponga con massima urgenza l’approvazione di un nuovo PUC, promettendo di integrare nei mesi successivi eventuali varianti. Ma è noto ai più che le procedure di variazione sostanziale di un PUC richiedono nuove discussioni, nuove elaborazioni e un processo di identificazione delle esigenze di sviluppo urbano che necessita di un tempo di incubazione almeno ventennale. Quella che si vorrebbe far passare oggi come una banale revisione dei comparti edilizi, è in realtà un’ipoteca sul futuro di Selargius e dell’Area Metropolitana, e per decenni le sue conseguenze incideranno sulla fruibilità del territorio e sul tanto atteso rilancio economico e commerciale del paese.

Non è chiaro perché la soluzione individuata dalla Giunta Concu, preveda tagli e ridimensionamenti alle nuove zone di espansione interessate dalla riprogrammazione della viabilità e dal tracciato della Metropolitana Leggera, e perché il nuovo indirizzo, anziché salvaguardare i programmi elettorali, miri a confermare quelle lottizzazioni incompiute degli ultimi 20 anni che per i mancati introiti degli oneri di urbanizzazione rappresentano un danno ingentissimo alle casse comunali, costituiscono una delle maggiori carenze nelle voci di bilancio e gravano sulla limitazione allo sviluppo delle opere pubbliche di cui dovrebbero beneficiare tutti i cittadini.

Ci chiediamo, come selargini e come cittadini della realtà urbana metropolitana, se con quella che sembra una preannunciata sanatoria urbana concessa a secolari lottizzazioni fantasma (per le quali non è stata mai avviata la fase propedeutica, che hanno ampiamente superato i termini di legge per valersi dell’opportunità di costruire) si intenda ipotecare i prossimi 40 anni dello sviluppo selargino, dando agio a comparti edilizi mai avviati e che mai si svilupperanno, con la conseguenza di bloccare la crescita della residenzialità, mantenere il paese sotto la soglia dei 30 mila abitanti e impedire di fatto, l’accesso ad una fascia più consistente di finanziamenti europei i cui benefici avrebbero immediate e positive ripercussioni sull’assetto urbano cittadino e limitrofo.

Nel più ampio contesto delle opportunità prospettate dalla Citta Metropolitana, Selargius si trova di fronte a un punto critico della sua storia: potrebbe trasformarsi in città prospera, polo attrattivo per nuovi investimenti che genererebbero benessere e sviluppo, ma l’eco di immobilismi che hanno vincolato per quarant’anni la crescita del paese sembra insediare la nuova Giunta che probabilmente sarà ricordata per aver riempito le piazze al grido della “Selargius da vivere” per poi trasformarla nella “Selargius-dormitorio per sempre”.

Considerata la portata delle azioni strategiche da attuare, per mantenere fede alle promesse elettorali e dare continuità ad una pianificazione frutto dei tavoli susseguiti in Consiglio metropolitano, all’attuale Sindaco Gigi Concu non resta che fare una scelta di coraggio: dimostrare alla RAS che il PUC precedentemente programmato e approvato è ancora attuabile; offrire al paese un’opportunità vera e liberarlo dalla zavorra di inconcludenti faccendieri e proprietari che non fanno ma pretendono il monopolio sul diritto di fare; mantenere la direzione condivisa con elettori e partiti che hanno sostenuto la sua candidatura per rendere prioritarie le azioni determinanti per lo sviluppo economico e identitario del paese e che maggiormente incideranno sulla definizione dell’Area Vasta Metropolitana: la realizzazione della Strada dei Parchi e del tracciato della Metro Leggera come originariamente condiviso nella pianificazione metropolitana, il completamento urbano dei comparti storicamente vissuti dai selargini che nella nuova variante si vorrebbe trasformare in una cicatrice agricola, a sfregio di un territorio che continua a perdere identità e coesione.

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