Sel sulla “guerra” interna: “Il ‘gesto’ di Uras motivato dalla necessità di combattere il governo nazionale”

Sinistra Ecologia Libertà dal 17 notte ha iniziato la battaglia per il cambiamento reale della nostra società, mettendo in primo piano il lavoro e il diritto di tutti ad essere felici.

Ciò che viene riportato dai media non corrisponde alla realtà: le riunioni interne nei partiti sono normali e non rappresentano uno
scandalo e neppure un’anomalia. Sinistra Ecologia Libertà sceglierà in modo democratico e partecipato i propri rappresentanti negli organi di governo. Ad oggi nessuna decisione è stata presa.

Il parlamentare Uras è un autorevole esponente di SEL in Senato, è impegnato in modo determinante nelle battaglie finanziare contro questo governo delle larghe intese, che non rappresenta i cittadini. Il suo gesto è un ulteriore segnale in questa fase politica.
Un gesto che indica con chiarezza la volontà di SEL di consentire l’ingresso nella giunta di nuove energie, garantendo un’adeguata
presenza di donne nella nuova Giunta. Noi stiamo pensando al futuro con l’esperienza di compagni e compagne autorevoli alle spalle.

È una fase in cui siamo impegnati anche nella costruzione di una lista in grado di rappresentare la nostra terra in Europa, un’ Europa dei
popoli e non delle banche.

Inoltre stiamo lavorando ad una legge regionale sul reddito di cittadinanza da presentare il più presto possibile, che consenta l’uscita dalla povertà delle famiglie sarde e dalla precarietà di una generazione.

La nostra unica battaglia è quella che vuole rimettere al centro l’essere umano, la sua dignità e i suoi sogni.

Luca Pizzuto (Coordinatore Sel Sardegna)

La precisazione si riferisce evidentemente all’articolo “La guerra di Sel” pubblicato dal nostro sito domenica scorsa. Ringraziamo il coordinatore Luca Pizzuto perché è raro che un articolo di retroscena politico riceva dai diretti interessati una così piena e sostanziale conferma. 

L’articolo – senza parlare di “scandalo”, queste dinamiche infatti sono del tutto normali – rivelava che Luciano Uras, nell’annunciare l’intenzione di restare al Senato, stava rinunciando a insistere sulla sua candidatura a un assessorato regionale, con tutti probabilità quello agli Affari generali. 

Il coordinatore di Sel, quando definisce – per due volte consecutive – un “gesto” l’annuncio del senatore Uras, conferma che la marcia indietro c’è stata. Perché, evidentemente, non può essere definito “gesto” (sostantivo che implica il movimento) la decisione di restare nel posto in cui già ci si trova. L’unica differenza è che, nella versione ufficiale di Sel, Uras ha deciso di restare a Roma per combattere il governo e non perché il suo ritorno in Sardegna stava creando tensioni e polemiche all’interno del partito.

Quanto al resto – nell’apprezzare quanto Pizzuto afferma a proposito della felicità, dei sogni  e della centralità degli esseri umani – prendiamo atto del fatto che “a oggi nessun decisione è stata presa”. E che dunque, dopo la decisione del senatore Uras di rinunciare a entrare in giunta, Sel è impegnata nella ricerca dei nomi da indicare al presidente Pigliaru.

 

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