Dal segretario nazionale di ProgReS (Progetu Repubblica), riceviamo e pubblichiamo
Ho assistito alle primarie del centrosinistra in Sardegna dalle Marche con la stessa sensazione di distacco che provo quando dalla Sardegna guardo alla politica in Italia. Prima di tutto perché è stata l’espressione di un centro che sta a Roma e che della nostra terra conosce le coste e non le file in ospedale. Secondariamente perché ho trovato mortificante dover vedere quanto è limitata ormai l’azione del cittadino all’interno del governo del suo territorio.
Questa equazione democratica prevede cinquantamila espressioni che hanno scelto una persona per rappresentare il venti percento dei votanti (che in Sardegna sono meno della metà), risultato? Il mantenimento dello status quo, le stesse identiche persone che tengono in piedi un palazzo dal quale hanno semplicemente assistito allo smantellamento di un tessuto economico, rimpiazzato da altri con un altro che è fallito subito dopo, perché figlio del profitto. Un palazzo che ormai vediamo come una grossa torre di controllo cui ci è negato accedere e che dirotta risorse a destra e a manca mentre i nostri paesi sprofondano nello spopolamento e i nostri giovani non hanno alternative se non partire, perché è nel viaggio che si riaccende la speranza.
Noi il nostro viaggio lo abbiamo iniziato da tempo e, ammettiamolo, ci siamo dovuti fermare più volte a controllare la rotta, decidendola assieme, e probabilmente serviranno altre pause, altri momenti in cui confrontarci. Abbiamo tanti incontri in agenda che rappresentano le nostre primarie diffuse nel territorio perché non puntiamo su una singola persona ma su un progetto che stiamo scrivendo assieme, giorno dopo giorno. In questo viaggio molti stanno decidendo di unirsi a noi per costruire una Sardegna possibile, di modo che diventi fattibile e affinché si sia tutti protagonisti e non semplici comparse o espressioni di assenso o dissenso. Stiamo cercando nuovi modi e persone che vogliano prendersi in mano il proprio futuro. Il prossimo incontro a Cagliari è il 5 ottobre alla ex-Vetreria di Pirri, saremo in tanti perché la Sardegna ha voglia di fare.
Franco Contu
