Il 6 settembre, a 77 anni, è morto nella sua Sicilia Pietro Barcellona. Un intellettuale poco noto al “grande pubblico”, ma figura di riferimento importante per la sinistra italiana. Partito da una visione rigorosamente marxista, approdò al cristianesimo. Il maddalenino Pierluigi Onorato, magistrato, già parlamentare della Sinistra indipendente, ha voluto ricordarlo con un breve scritto. Sardinia Post ne suggerisce la lettura. Eccolo.
Se n’è andato Pietro Barcellona, lasciandoci orfani della sua libertà intellettuale e della profondità analitica con cui scavava nei dilemmi della modernità. Mi è capitato in più occasioni di dialogare pubblicamente con lui sul tema della laicità. Al di là di singole divergenze di idee, entravo spontaneamente in sintonia con il suo approccio interdisciplinare, che gli consentiva di sfuggire (lui professore di diritto) alle gabbie delle categorie strettamente giuridiche. Mi colpiva positivamente la libertà morale della sua ricerca.
Ma nonostante questa sotterranea affinità spirituale, Barcellona mi ha “sorpreso” ancora quando confessò pubblicamente il suo “Incontro con Gesù” (è il titolo di un suo libro, pubblicato da Marietti nel 2010). Il crollo del socialismo reale nel quale aveva creduto, gli parò davanti il mostro del nichilismo contro il quale aveva inutilmente combattuto. Percepì allora che la storia dell’uomo non può essere salvata senza che il divino irrompa in essa e vi abiti. Ecco perché – ha confessato in quel libro – era stato affettivamente colpito dal Vangelo di Gesù.
Anche per questo Barcellona è stato esempio di grande libertà intellettuale e di sincera passione per l’uomo. Due virtù che sono sempre più necessarie all’uomo moderno e per le quali sento il dovere di ricordarlo, di onorarlo e di raccomandarlo alla cultura italiana.
Pier Luigi Onorato
