Io, disoccupato, senza alcun aiuto dallo Stato, capisco perché un uomo può compiere gesti assurdi

Salve, leggendo l’articolo dopo l’episodio accaduto ieri a Palazzo Chigi, non ci sono parole per descrivere i gesti dove purtroppo e brutto a dirsi ci hanno portato.

Io come tanti faccio parte di quella categoria di milioni di disoccupati. Posso dire che dopo anni a combattere e trovarsi sempre le porte chiuse, si arriva a fare certi gesti che sembra che non li facciamo neanche noi stessi ma un’altra persona che esce da dentro di noi, e la disperazione.

Io come tanti, mi ritrovo a combattere una brutta realtà, mi ritrovo in una casa aCcagliari in affitto di 25 mq con contratto regolare, ma dagli ultimi 5 mesi non pago più l’affitto perché non ho più soldi, e dunque vogliono mandarmi via. Mi aiutano ogni tanto la chiesa una volta al mese con qualcosa da mangiare, e gli assistenti sociali non hanno più soldi. Essendo solo, senza genitori ma anche senza una mia famiglia, mi dicono ugualmente che non possono aiutarmi, neanche a darmi una stanza, e per il lavoro stessa cosa, perché non ho punteggio, ma soprattutto prima di me ci sono gli ex tossici, detenuti ecc, che devono essere reinseriti nella società, e spetta prima a loro il posto, come per la casa che passano prima i non cittadini italiani.

A 47 anni mi ritrovo per la prima volta a chiedere aiuto allo stato, ma lo Stato di persone come me se ne frega. Anche dimostrando un curriculum con varie qualifiche, e sempre stato pulito e rispettoso con la vita, non è servito a nulla. Son mesi che mi alzo la mattina con brutti pensieri, pensieri che più di far male al prossimo, sono più legati a gettare la spugna per sempre.

Per chi è credente come me, si invoca a Dio, e si va avanti, ma poi ci si rende conto che tutto inutile. Quello che fa più male, sentirsi rifiutati e trattati da delinquenti, anche avendo le carte in regola. E’ difficile in queste situazioni continuare a vivere, perché se non si hanno neanche più le disponibilità finanziarie per magari partire e spostarsi in un’altra città, e se rimane solo lo Stato che potrebbe aiutarti, ma non c’è neanche lui, a quel punto uno che fa? Solo il pensiero di finire in una piazza a far il barbone grazie allo Stato, questo no. Scusate lo sfogo.

Enrico Acciaro

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