Centrosinistra, come perdere anche nel 2014

Riceviamo da Enzo Cugusi questa lettera accompagnata dalla precisazione che è stata in prima battuta inviata al sito ‘Sardegna democratica’ che non l’ha pubblicata. Cugusi ci chiede se la pubblichiamo. E noi lo facciamo volentieri nella convinzione che i dibattiti debbano svolgersi senza censori né censure.

Ho sentito l’intervento conclusivo di Renato Soru alla ‘convention’ di Gavoi del 6 aprile, oltre alla pippa ambientale e insostenibile di Ciccito Morittu. Veniamo al nostro Renè. Il suo intervento è partito dalla notizia, arrivatagli sul telefono, della ricandidatura di Cappellacci. E da lì 22 minuti, dicasi 22, a parlare di numeri e cifre per dire quello che tutti sanno e che tutti noi ci diciamo sino alla nausea: Cappellacci è impresentabile, ha fallito, è inquisito, è tutta l’antitesi di noi di centrosinistra.

Ma noi di centrosinistra in quel discorso dove eravamo? Lui, Renato, dov’era? Nei dibattiti in Consiglio non c’è, ma non c’era ieri al Taloro con la sua “forza propulsiva” del 2004 che, come ha scritto l’altro ieri Dadea, è esaurita. Ci vuole altra passione altra propulsione. Credo che Renato Soru sia capace di tirarla fuori. Però… Però in un convegno sul programma del prossimo governo della Regione sarda chi conclude deve dire: noi abbiamo sbagliato, noi non ci siamo fatti capire, noi siamo stati inadeguati, noi d’ora in poi faremmo tesoro degli errori, non ci divideremo etc, etc. L’autocritica, l’analisi del sé come movimento, partito, associazione non c’è stata.

Non basta dire il voto dei giovani lo ha intercettato Grillo. Giovani,tra l’altro grandi assenti alla riunione di Gavoi. Si deve saper parlare ai giovani e alla gente in modo nuovo e le recenti vicende, anche quelle della Fondazione e del Banco di Sardegna parlano chiaro: non si cambia, le decisioni passano tra pochi eletti o “trombati”. Siamo fermi (anch’io sono tra questi) alla sconfitta del 2009, non abbiamo fatto un passo avanti, anzi siamo tornati indietro, non solo nei risultati elettorali ma nella elaborazione politica.

Soru ha detto: siamo il terzo partito (siamo tutto il centro sinistra). Le uniche sue indicazioni sulla partecipazione alla stesura del programma sono di tipo tecnico: aprite quella pagina, scegliete e cliccate. L’esperienza di programmi condivisi (che c’era con Progetto Sardegna e nel 2006 con Prodi) era autoreferenziale a chi le parole contenute in quei programmi le scriveva. Quella esperienza ha fallito e nessuno dei principali protagonisti ci ha detto ancora il perché.

L’unico tentativo di analisi è stato quello fatto nel suo libro da Massimo Dadea. Quella di Dadea sembrava una ricucitura, ma la ricucitura la dobbiamo fare prima di tutto noi. Noi centro-sinistra, noi opposizione che si propone di governare, scrollandoci di dosso orpelli e consorterie che ci impediscono di raggiungere, come si diceva una volta, “il sol dell’avvenir”. Se no cosa diciamo ai giovani senza un lavoro? Ripeteremo che la destra è cattiva e non ci fa governare?

Enzo Cugusi

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share