Veleni a Teulada, il pm: “Non procedere contro i generali”. Parti civili pronte a battersi

Dopo la richiesta di archiviazione rigettata dal Gip del Tribunale di Cagliari che aveva ordinato l’imputazione coatta, il pubblico ministero Emanuele Secci ha chiesto al giudice per le udienze preliminare il non luogo a procedere per i cinque generali, tutti ex capi di Stato maggiore, finiti sotto inchiesta per disastro ambientale nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Cagliari sugli effetti di anni di esercitazioni militari nel poligono di Capo Teulada.

Contro questa richiesta si sono schierate le parti civili ammesse all’udienza: la Regione Sardegna e le associazioni Legambiente, Gruppo di Intervento Giuridico e il comitato Gettiamo le Basi.

L’11 novembre proseguiranno le altre parti civili e il Ministero della Difesa, chiamato in causa come responsabile civile, poi il 2 novembre spetterà alle difese. Solo dopo il giudice Giuseppe deciderà se mandare o meno a processo i cinque alti ufficiali.

Dopo una prima richiesta di archiviazione della Procura, la gip, Alessandra Tedde aveva chiesto al pm, Emanuele Secci di formulare l’imputazione di disastro ambientale nei confronti degli ultimi capi di stato maggiore ritenuti responsabili di quanto avveniva a Teulada: Giuseppe Valotto, 76 anni di Venezia; Claudio Graziano, di 69, di Torino, oggi capo del Comitato militare dell’Unione europea; Danilo Errico, anche lui 69enne residente a Torino; Domenico Rossi, 71 anni di Roma, e Sandro Santroni, di 72, di Ancona. Sono tutti assistiti dagli avvocati, Guido Manca Bitti, Luca Montella, Cristina Graziano e Luigi Vincenzo. Oggi il pubblico ministero ha comunque rinnovato la richiesta di proscioglimento, ritenendo che gli elementi raccolti non siano sufficienti ad andare ad un processo.

Le indagini della Procura cagliaritana avrebbero accertato lo stato di compromissione della cosiddetta “penisola Delta”, il cuore del poligono: un rettangolo di terra di poco più di tre chilometri dove nel giro di pochi anni, dal 2008 al 2016, furono sparati 860 mila colpi di addestramento, con 11.875 missili, pari a 556 tonnellate di materiale bellico.

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