Tossilo, parola al Tar. E il Consorzio consegna i lavori per l’inceneritore

È prevista per domani l’udienza del Tar Sardegna sul ricorso contro il nuovo inceneritore di Tossilo presentato dai comitati Non Bruciamoci il futuro, Zero Waste Sardegna, dal comune di Nuoro e dall’Unione dei comuni della Barbagia. Contestualmente, a partire dalle 11, le associazioni che negli ultimi anni si sono battute contro l’incenerimento organizzeranno un sit-in nell’antistante Piazza del Carmine.

Intanto, appena due giorni prima dell’udienza, il Consorzio industriale di Macomer ha consegnato i lavori per la realizzazione dell’impianto all’associazione di impresa composte dalle società Area Impianti Spa e Monsud spa: “Si tratta di un atto dovuto in seguito all’aggiudicazione dell’appalto. A prescindere dalle decisioni del Tar ed, eventualmente, del Consiglio di Stato, occorre portarsi avanti con i lavori”, commenta il presidente del Consorzio Industriale Mario Rubattu. Da oggi, le due imprese avranno dunque 25 mesi di tempo per portare a compimento i lavori. A meno che il Tar – ed eventualmente il Consiglio di Stato, in seconda battuta – non accolgano le ragioni dei ricorrenti.

Il comitato Non Bruciamoci il futuro di Macomer commenta la decisione del Consorzio come “l’ennesimo atto di arroganza di un Ente che, seppure commissariato da anni, ha voluto imporre ai cittadini del territorio e a tutta la Regione una scelta contraria a qualsiasi principio di precauzione per la tutela della salute, del lavoro e dell’ambiente”.

Salute, lavoro e ambiente: sono proprio questi gli argomenti su cui i ricorrenti fanno leva, sostenendo, che alla luce dei dati diffusi dal Registro Tumori di Nuoro, dopo anni di incenerimento, Macomer non possa permettersi di ospitare un nuovo impianto per la combustione dei rifiuti, che – stando a quanto rilevato nell’Autorizzazione integrata ambientale di cui oggi si chiede l’annullamento (insieme alla delibera con cui la giunta regionale ha dato il via libera all’impianto) finirebbe per rilasciare in atmosfera più diossine del vecchio inceneritore. Inoltre, per i comitati, le alternative alla combustione dei rifiuti produrrebbero più posti di lavoro rispetto a quelli garantiti dall’intervento.

Infine, per i ricorrenti, l’inceneritore di Macomer deliberato dalla giunta nel marzo del 2015 violerebbe le indicazioni contenute nel Piano di gestione dei rifiuti, che individua come migliore ipotesi quella basata su due poli di incenerimento (Cagliari e Sassari) e un semplice adeguamento – non un raddoppio della capacità di smaltimento – di Tossilo. Il Piano di gestione dei rifiuti risale, in ogni caso, al 2008: da allora la produzione dei rifiuti è diminuita e contestualmente la raccolta differenziata.

P. L.

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