Ci sono anche alcune zone della Sardegna tra le 67 aree individuate come potenzialmente idonee a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. A confermare l’ipotesi emersa già nei giorni scorsi è stata la pubblicazione della Cnapi, ossia la ‘Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, documento elaborato dalla Sogin, la società che gestisce gli impianti nucleari, come riportato da diversi siti nazionali. Nel dettaglio, i Comuni interessati dalla costruzione del deposito nucleare e del parco tecnologico sono: Siapiccia, Albagiara, Assolo, Mogorella, Usellus, Villa Sant’Antonio, Nuragus, Nurri, Genuri, Setzu, Turri, Pauli Arbarei, Tuili, Ussaramanna, Gergei, Las Plassas, Villamar, Mandas, Siurgus Donigala, Segariu, Guasila, Ortacesus.
La valutazione prevede una votazione a colore che va dalle più idonee a quelle meno idonee. Le zone individuate in Sardegna hanno una votazione molto bassa rispetto ad altre. Si tratta di quattro aree nella provincia di Oristano e dieci tra Medio Campidano e Sud Sardegna. Sono sette in totale le regioni: oltre alla Sardegna, ci sono e Sicilia. La Sardegna è pronta a fare le barricate anche perché forte di un referendum del 2011 in cui circa il 95 per cento della popolazione si espresse contro l’eventualità di scegliere zone dell’Isola per lo stoccaggio. Si trattava di un referendum consultivo, ma comunque il suo valore sociale e politico fu innegabile.