“Il pentimento è uno stato d’animo che matura chi nel tempo acquisisce la consapevolezza di aver sbagliato”. Sono le parole di Angela, una turista che negli anni ’80 frequentava le spiagge sarde e che si portò via un ‘souvenir’ di sabbia e conchiglie. Le parole della donna sono state pubblicate sulla pagina Facebook del gruppo ‘Sardegna rubata e depredata‘ in cui si racconta come la signora abbia deciso di restituire la sabbia all’Isola.
“Mi sento infinitamente in colpa perché ho in casa dei vasi di vetro con sabbia e conchiglie raccolte in Sardegna – scrive Angela -parlo degli anni 80, allora non si aveva l’impressione di fare una cosa scorretta. In quegli anni frequentavo San Giovanni di Sinis e la costa ovest della vostra Isola. Ora io vorrei tanto riportarli al loro posto ma non saprei come fare”.
Circa una decina di giorni fa la donna ha spedito un pacco di dieci chili di sabbia e conchiglie delle quali è stato possibile risalire alla provenienza grazie alla consulenza di un geologo. “Con l’aiuto di alcuni attivisti che collaborano con noi, oggi, dopo 40 anni di esilio forzato, la maggior parte del materiale è finalmente tornato a casa – spiegano i rappresentanti di Sardegna rubata e depredata – è una goccia insignificante in mezzo al mare ma è un segnale incoraggiante”.
[foto pagina Facebook Sardegna rubata e depredata]