Residenti e turisti protagonisti del ‘Tavolara Lab’ di Punta Coda Cavallo

Successo per le attività scientifiche realizzate nell’Area Marina Protetta di Tavolara, a Punta Coda Cavallo. Il progetto Tavolara Lab, finanziato dal Ministero dell’Ambiente, partito questa estate e tuttora in corso, ha consentito finora di coinvolgere oltre mille persone, un numero che comprende residenti, turisti e studenti. Si tratta di un’iniziativa suddivisa in quattro attività (‘Riconosci la cernia’, ‘La foresta sottomarina’, ‘Liberiamo le dune’, ‘Spiaggia pulita’) tutte pensate con l’obiettivo di rendere partecipe il cittadino alla salvaguardia dell’ambiente marino e costiero.

Le prime due azioni sono state effettuate nei mesi estivi, mentre ‘Liberiamo le dune’ e ‘Spiaggia pulita’ sono attualmente in corso. Circa trecento studenti delle scuole superiori sono stati coinvolti nell’attività “Liberiamo le dune” che prevede l’eradicazione del Carpobrotus Edulis, meglio conosciuto come Fico degli Ottentotti. Si tratta di una pianta molto invasiva e non originaria del Mediterraneo: proveniente dal Sudafrica, ha trovato terreno fertile in molte spiagge della Sardegna. Infatti, il Fico degli Ottentotti, con il passare del tempo, ha invaso le dune degli arenili, togliendo spazio vitale a diverse piante endemiche e protette. L’Area Marina Protetta ha pianificato un intervento per l’eradicazione del Carpobrotus e al momento gli studenti coinvolti stanno completando l’eradicazione della pianta sudafricana dalle dune di Porto Taverna. Mentre nella spiaggia di La Cinta, a San Teodoro, le scolaresche che hanno collaborato all’azione denominata ‘Spiaggia pulita’, hanno ripulito quasi completamente la battigia dalle dannosissime e temutissime microplastiche, dalle cicche di sigarette e da altri materiali inquinanti. ‘Liberiamo le dune’ e ‘Spiaggia pulita’ termineranno a dicembre, concludendo il Tavolara Lab 2018. Il progetto sarà finanziato dal Ministero dell’Ambiente anche nel 2019.

Soddisfatto il direttore dell’Amp, Augusto Navone: “Tavolara Lab ha avuto un ottimo successo sia per il numero di persone coinvolte sia per il valore formativo che è stato espresso: il progetto ha centrato l’obiettivo prefissato, ossia quello di consegnare competenze scientifiche ai cittadini”. L’Area marina è fortemente impegnata nella formazione, sia a livello universitario tramite il corso di ricercatore scientifico subacqueo, sia con attività destinate a semplici turisti e residenti, effettuate direttamente nelle spiagge. Ed è sempre più consolidata la collaborazione con le scuole del territorio, per fare in modo che i più giovani crescano con un bagaglio culturale improntato al rispetto verso l’ambiente.

“Il prossimo anno, sempre grazie al progetto Tavolara Lab, faremo un ulteriore passo verso la cooperazione tra pubblico e privato coinvolgendo gli operatori economici che si occupano dell’erogazione dei servizi di piccola ristorazione in spiaggia – annuncia Navone – l’area marina sarà presente con dei presidi temporanei nei vari chioschi dei principali arenili che fanno parte della riserva. Gli operatori dell’Amp saranno quindi in prima linea nel dare informazioni e spiegazioni ai bagnanti sulle norme che regolano le attività consentite nella riserva gallurese”.

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