Pozzo di Santa Barbara, la denuncia del Grig: “Sito abbandonato e vandalizzato”

Sa Macchina Beccia, il nome popolare del Pozzo di Santa Barbara, realizzato nel 1870 su progetto dell’ingegner Adolfo Pellegrini (allora direttore del complesso estrattivo di Monteponi), è un vero e proprio gioiello dell’archeologia mineraria. Bene culturale individuato e vincolato, vi si estraeva galena argentifera, ma con l’esaurimento del relativo filone (1940), il pozzo estrattivo venne abbandonato e spogliato dei macchinari. Da allora campeggia solitario sull’altopiano di San Giorgio, nella storica area mineraria di Iglesias. “Silenzio e abbandono, nonostante la presenza del parco geominerario storico e ambientale della Sardegna – dice l’associazione ecologista Gruppo d’intervento giuridico -. Segno della decadenza, neuronale soprattutto, è stato il vergognoso atto di vandalismo realizzato verosimilmente nei giorni scorsi con tanto di tag identificativi degli autoproclamati artisti”.

“Ora – prosegue il Grig -, con le indicazioni della competente Soprintendenza, devono essere svolte le operazioni di ripulitura con metodologie e personale specializzato, per evitare ulteriori danni all’esempio di archeologia mineraria”. L’associazione ha raccolto diverse segnalazioni tra cui alcune foto dalla pagina Facebook dell’iglesiente Luigi Biggio, e ha provveduto a inoltrare istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti di ripulitura del prezioso bene culturale. “È ora di finirla con i deliri autoreferenziali di pseudo-artisti che non sanno neppure che cosa combinano”, attaccano gli ecologisti.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share