Posidonia spiaggiata, la politica litiga. Nuovo scontro sulla tutela della costa

È destinata ad aprire un nuovo scontro tra maggioranza e opposizione la legge sul trattamento della posidonia che si accumula nelle spiagge sarde. Domani la commissione Ambiente del Consiglio regionale si sarebbe dovuta riunire per discutere la proposta di legge presentata dal centrodestra, che ha già subito gli attacchi dal gruppo dei Progressisti, ma l’incontro è stato rinviato. Il terreno di scontro, dunque, è ancora sulle coste, ma in questo caso riguarda la scelta del metodo con cui la posidonia dovrà essere trattata. La proposta di legge è stata presentata dal Psd’Az, primo firmatario il capogruppo, Franco Mula, e ha come obiettivo mettere a disposizione dei Comuni costieri, interessati dal fenomeno di accumulo di posidonia sul litorale, uno strumento che sia alternativo allo smaltimento di queste biomasse. Assieme a questo provvedimento, la legge vuole garantire un accesso regolare alle spiagge, durante il periodo estivo, senza “far venir meno la funzione di contrasto all’erosione costiera esercitata da tali depositi per il resto dell’anno”.

In sostanza, se la posidonia impedisce di frequentare una spiaggia, le amministrazioni comunali potranno raccogliere e depositare provvisoriamente questo materiale “in zone idonee dello stesso arenile o in altri siti idonei localizzati nel territorio comunale”, scrivono i consiglieri dei Quattro mori. Alla fine della stagione estiva, la posidonia deve essere riportata sulla spiaggia da cui è stata presa, oppure in un’altra vicina. Soltanto se il riposizionamento non è possibile si opterà per lo smaltimento in discarica. Per prelevare questa pianta secca dalle spiagge è consentito l’utilizzo di mezzi meccanici, purché non creino danni all’arenile. È vietato l’utilizzo di mezzi cingolati e solo se le caratteristiche del litorale lo consentono “è consentito l’utilizzo di mezzi meccanici aventi peso superiore alle 2,5 tonnellate”. Un altro aspetto previsto dalla legge è la possibilità che la Regione promuova l’uso dei residui di posidonia per realizzare materiale di compostaggio.

Pronti a dare battaglia, Maria Laura Orrù e Antonio Piu, esponenti dei Progressisti che fanno parte della commissione Ambiente. La prima contestazione riguarda il percorso del testo per cui non è stato sentito “il parere dell’Anci, dei Comuni costieri, e degli altri enti pubblici competenti”. E poi il metodo perché “si preferisce che la posidonia sia rimossa dalle nostre spiagge il prima possibile e utilizzando mezzi meccanici, diversamente da quanto raccomandato da professionisti e studiosi che sottolineano, al contrario, quanto sia dannoso l’utilizzo di questi mezzi sui nostri litorali”. Quello che i due consiglieri bocciano è considerare la posidonia “alla stregua di un rifiuto e non una presenza importante per gli ambienti costieri”.

M.S.

 

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