In Sardegna la caccia al cinghiale è prevista, secondo il calendario regionale, dall’1 novembre 2022 al 29 gennaio 2023. La Giunta Solinas, invece, ha già chiesto ai ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura la concessione di una “proroga dell’esercizio venatorio, esclusivamente per il prelievo del cinghiale, almeno nelle quattro domeniche del mese di febbraio”. La segnalazione è del Grig, l’associazione ambientalista che invece ha chiesto ai Ministeri di rispettare il calendario.
Le motivazioni della Giunta, sostiene il Grig, non reggono e sono le seguenti: “Gli agricoltori lamentano danni sempre crescenti alle colture” e “il numero dei sinistri stradali causati dai cinghiali è aumentato significativamente, fino a superare, durante il 2022, i 1.200 eventi”. In realtà, il Grig riporta che non si ha notizia di un riscontro dei danni effettivi apportati al settore agricolo dalla fauna selvatica, e per di più gli unici dati disponibili risalgono a 10 anni fa con importi decisamente modesti (fino a 400 mila euro nel 2013). Nemmeno, continua il Grig, si ha un dato aggiornato e pubblico sugli incidenti stradali causati dai cinghiali. L’ultimo censimento è del 2014, quando gli incidenti causati da tutta la fauna selvatica sono stati circa 500.
A livello nazionale è vero che i cinghiali sono aumentati, facendo crescere anche i danni in agricoltura. Ma, secondo la recente indagine dell’Ispra, la Sardegna non rientra fra le regioni dove i cinghiali hanno causato maggiori danni all’agricoltura. Ed è a causa delle “fesserie umane”, scrive sempre il Grig, che i cinghiali si riversano sempre più anche nei centri urbani, questo per le “numerosissime discariche abusive, le reiterate immissioni a fini venatori, l’ibridazione con il maiale allevato allo stato brado o semi-brado e il conseguente aumento della fecondità, e infine la caccia, tutt’altro che selettiva. Fortunatamente è stata autorizzata in Italia la sperimentazione dei contraccettivi temporanei per l’Ungulato, metodo che potrebbe incruentamente contenerne il numero”. E scongiurare così la proroga della caccia al cinghiale.
