Inquinamento, pesca di frodo e abusivismo: mare sardo sotto attacco

Scarichi fognari, pesca illegale, cemento abusivo, navigazione fuori legge. In Sardegna aumentano i reati ai danni del mare: oltre mille quelli accertati dall’ultimo dossier Mare Monstrum di Legambiente. La situazione peggiore rispetto a un anno fa: “Ma è solo la punta dell’iceberg”.

Da un lato mare pulito e spiagge da cartolina, come certificano le bandiere blu assegnate a 43 località balneari di tredici Comuni sardi, dall’altro un ecosistema marino sempre più sotto attacco. Lo dice il dossier appena pubblicato da Legambiente che ha raccolto gli illeciti sanzionati dalle forze dell’ordine nel 2017 in tutta Italia, Sardegna compresa. “Questo dossier – è scritto nel rapporto – ci restituisce uno spaccato di illegalità ancora troppo rilevante. Un mare assediato, da tonnellate di rifiuti, dagli scarichi inquinanti delle tante località che ancora non hanno una depurazione efficiente, dal cemento abusivo che non viene demolito ma anche dai pescatori di frodo che fanno razzie e dai diportisti che sfrecciano su barche, motoscafi e moto d’acqua senza alcun rispetto per il codice della navigazione”.

Lo stato di salute del mare. A livello nazionale le infrazioni contestate sono state 17.030, oltre 46 al giorno, con un incremento rispetto all’anno precedente dell’8,5%. Le persone denunciate e arrestate sono 19.564 , con un aumento dell’8%, 4.776 i sequestri, in crescita del 25,4%. Quasi il 50% dei reati si concentra nelle quattro regioni in cui le mafie sono più radicate (Campania 15,9%, Puglia 12,3%, Sicilia 12%, Calabria 10,3%), che insieme al Lazio (10,3%) sono anche quelle che dominano la classifica nazionale. Poi arriva la Sardegna, ottavo posto in questa triste graduatoria ambientale: nell’Isola è stato accertato il 6,3% sul totale dei reati. In numeri assoluti significa 1.070 infrazioni, 1.403 persone arrestate e denunciate, 175 sequestri eseguiti.

L’INFOGRAFICA

 

Confrontando questi dati con quelli del 2016 la situazione sarda peggiora: allora le infrazioni accertate furono 910 (5,8% del totale); 1367 le persone denunciate e arrestate; 162 i sequestri effettuati. “È bene ricordare – scrive l’associazione ambientalista – che i numeri di Mare monstrum sono solo quelli che descrivono l’emersione del fenomeno, ossia quello che viene scoperto e sanzionato dalle indagini e dai controlli. Vale sempre la metafora dell’iceberg, che affiora in parte sulla superficie del mare, mantenendo sott’acqua il pezzo più consistente di massa ghiacciata”.

I nemici del mare. I reati principali ai danni del mare sono rappresentati da inquinamento (che comprende una non corretta depurazione delle acque, scarichi fognari non a norma, l’inquinamento da idrocarburi), pesca di frodo, cemento abusivo (costruzioni fuori legge sulla costa), infrazioni al codice della navigazione. Il livello di inquinamento nel Mar Mediterraneo nel 2017 ha fatto segnare un incremento del 22,2% rispetto all’anno scorso e si attesta come il settore di illegalità più significativo. Tra 15 Regioni costiere italiane la Sardegna è al settimo posto: 421 le infrazioni accertate pari al 6,9% del totale, 621 le persone denunciate e 85 i sequestri effettuati per questo tipo di reato. I numeri della Sardegna sono di poco inferiori rispetto a quelli di Calabria e Sicilia, rispettivamente al quinto e sesto posto, ma sono in netta crescita rispetto al 2016 quando le infrazioni accertate furono il 5,8% del totale italiano, le persone denunciate e arrestate 419, i sequestri 77.

Ma il mare sardo è anche un campo di battaglia. Lo dicono le inchieste contro i pescatori di frodo. La Sardegna si piazza al nono posto in Italia con 233 infrazioni accertate (4,9% del totale contro il 3,3% del 2016), 220 persone denunciate e 37 sequestri effettuati. La Regione con il numero più alto di sequestri di pesce è stata il Veneto, con oltre 118mila chili, quindi la Sicilia, la Puglia, la Liguria e la Sardegna. Da noi sono stati sequestrati 40.624 chili di prodotti ittici contro i 24.640 del 2016. Va male anche sul fronte delle violazioni al codice della navigazione tra diportisti incapaci e pirati del mare sprezzanti delle regole. Sardegna al sesto posto con 256 infrazioni accertate (8,8% del totale). I numeri sardi, a testimoniare la gravità del fenomeno, non si discostano molto dal primato della Liguria con il 13,8% del totale delle infrazioni accertate. Anche in questo caso il numero delle infrazioni è superiore rispetto alle 228 del 2016.

Migliorano infine, anche se c’è poco di cui gioire, i dati riguardanti l’abusivismo sulle coste. In Sardegna, settimo posto nazionale, sono state accertate 160 infrazioni equivalenti al 4,8% del totale. Meno delle 237 (pari al 6,3%) rilevate nel 2016. 330 le persone arrestate e denunciate, 19 i sequestri effettuati. “Sebbene oggi abbia perso quel consenso sociale che ne ha favorito la crescita incontrollata per almeno due decenni, l’abusivismo edilizio non è scomparso – conclude Legambiente -, è semplicemente diventato una pratica meno evidente, più subdola e quindi meno facile da individuare”.

Andrea Deidda

Immagine d’archivio

 

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