C’è l’undicesimo progetto per piazzare nel mare sardo un mega impianto offshore. A presentarlo è una società italosvedese che ha chiesto la concessione demaniale. Contro l’intervento si è opposto il Grig, il Gruppo di intervento giuridico che sta provando a salvare l’Isola dall’assalto per sfruttare l’energia eolica.
La presentazione dell’atto di opposizione l’ha comunicata con una nota stampa il presidente dell’associazione ambientalista, Stefano Deliperi. La società che vuole usare il mare sardo è la Avenhexicon srl, una joint venture, ovvero un accordo, tra il gruppo Hexicon e Avapa energy, hanno ricostruito gli ambientalisti. La zona di interesse è la Sardegna nord-occidentale, al largo di Capo Caccia, costa di Alghero.
“Il progetto prevede, in un’area di mare di 382 chilometri quadrati in concessione, 27 strutture di fondazione galleggianti a forma triangolare ancorate al fondale, dotate ciascuna di due aerogeneratori, ciascuno con potenza nominale di 25 megawatt, per un totale di 54“, spiegano dal Grig. L’intervento include “cavidotti, cabine di trasformazione, collegamenti terrestri alla rete per una quarantina di chilometri da Alghero fino a Cabu Aspru, nel territorio comunale di Sassari”.
Sottolineano ancora gli ambientalisti sardi: “l progetto è parzialmente contiguo e sovrapponibile, nella parte a terra, con quello presentato per analogo impianto di produzione eolica offshore flottante dalla Acciona energia global Italia srl, con 32 aerogeneratori da 15 megawatt ciascuno più cavidotti, collegamenti a mare e a terra, cabine ecc”.
Nel frattempo sono convocate “presso la Capitaneria di Porto di Cagliari le conferenze decisorie per il rilascio delle concessioni demaniali marittime in favore dei progetti di centrali eoliche offshore flottanti Toro 1 (24 agosto 2022), Toro 2 (25 agosto 2022), Nora 1 (26 agosto 2022), mentre è stata sospesa la conferenza deve decidere sulla realizzazione della centrale eolica offshore flottante Repower Renewable spa nel mare della Sardegna meridionale”.
