Differenziata, Sardegna al sesto posto: 341 Comuni superano la soglia del 65%

Nel 2018 la percentuale di raccolta differenziata nell’Isola è arrivata al 66,78 per cento, una cifra che supera il tetto del 65 per cento imposto dalla normativa nazionale, con un incremento di quattro punti rispetto all’anno precedente. Sono i risultati contenuti nell’ultima edizione del rapporto ‘Comuni Ricicloni della Sardegna’, un approfondimento locale del progetto nazionale di Legambiente, reso possibile dalla disponibilità della Regione Sardegna a concedere i dati ufficiali 2018 elaborati da Arpas. I numeri collocano l’Isola al sesto posto in Italia e tra le sette regioni che superano l’obiettivo. La produzione pro-capite di rifiuti urbani nel 2018 è pari a 461 chilogrammi e in aumento del 3,5 per cento rispetto al 2017, che portano la Sardegna al terzo posto a livello nazionale per incremento.

La seconda edizione dell’EcoForum regionale sull’economia circolare dei rifiuti si è svolta a Cagliari, un’occasione di confronto sulle dinamiche di gestione rifiuti della Sardegna e le realtà virtuose nel campo dell’economia circolare. In questi ultimi anni i criteri di valutazione sono diventati più ambiziosi – spiegano da Legambiente – e la premiazione dei ‘Comuni Ricicloni’, cioè quelli che superano il 65 per cento di raccolta differenziata, è stata sostituita dalla premiazione dei ‘Comuni Rifiuti Free’, che oltre a superare la soglia, producono un residuo secco pro-capite inferiore a 75 chili annui per abitante. In Sardegna inoltre, tenendo conto delle difficoltà dei Comuni costieri di raggiungere una produzione di residuo secco pro-capite inferiore ai 75 chili annui, a causa della popolazione fluttuante nei mesi estivi, sono stati premiati con una menzione speciale i ‘Comuni Ricicloni’ costieri che superano il 75 per cento di residuo secco (lo scorso anno questa percentuale era fissata al 65%). I ‘Comuni Rifiuti Free’ premiati per le performance 2018 sono 110 e 21 sono i Comuni costieri con un livello di raccolta differenziata superiore al 75, di cui due ‘Rifiuti free’.

I rifiuti smaltiti diminuiscono di circa 20.400 tonnellate dal 2017 e la raccolta differenziata si incrementa di 46.800 tonnellate annue, con un aumento totale di 26.300 tonnellate di rifiuti. In questo quadro sono 341 su 377 i Comuni con una raccolta differenziata superiore al 65 per cento (erano 315 nel 2017) e 146 hanno superato il 75. La maggior parte dei premiati sono piccoli comuni dell’interno, riuniti in Associazioni di Comuni (Unione di Comuni, Comunità Montane o altre associazioni). I Comuni costieri faticano a raggiungere questi risultati a causa della popolazione fluttuante, concentrata nel periodo estivo. Fanno eccezione Orosei e Siniscola. In particolare il Comune Orosei registra la raccolta differenziata più alta nell’Isola (88,4%). Il Comune di Ilbono invece ha la minore produzione di rifiuto secco pari a 33,6 chili per abitante l’anno, contro una media isolana di 153,2. Dall’elaborazione fatta emerge che i Comuni che hanno registrato una riduzione della produzione totale rispetto al 2017 sono 50 e, tra questi, 21 sono ‘Rifiuti free’. Tra questi ultimi, 19 hanno superato il 75 per cento di residuo secco e 5 di questi (Torpè, Lodè, Bulzi, Laerru, Ussassai) presentano, inoltre, una riduzione superiore al dieci per cento.

“La Sardegna è già oggi una delle regioni italiane più avanzate nella gestione sostenibile dei rifiuti – dichiara Annalisa Colombu, presidente di Legambiente Sardegna – ma in una terra circondata dal mare diventa sempre più urgente la riduzione degli stessi. Per questo abbiamo premiato 110 Comuni ‘Rifiuti free’ che hanno una produzione di secco residuo pro-capite molto ridotta, inferiore ai 75 chili annui. Abbiamo anche valorizzato i 21 Comuni costieri che, pur facendo fronte ad un’elevata presenza turistica per svariati mesi all’anno, riescono a raggiungere il 75 per cento di raccolta differenziata, ben oltre gli obblighi di legge e 2 di questi sono addirittura Rifiuti Free. Importante il contributo dato dalle Associazioni di Comuni nel raggiungimento di questi importanti risultati. Ora occorre necessariamente accelerare sulla strada dell’economia circolare, incentivando le aziende innovative e le scelte coraggiose delle istituzioni nella salvaguardia del nostro territorio”.

“La Sardegna – conclude Laura Brambilla, responsabile nazionale Comuni Ricicloni – rappresenta un’eccellenza a livello nazionale per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, essendo tra le poche realtà regionali che hanno superato l’obiettivo di legge del 65 per cento di raccolta differenziata. Questo fa sì che oggi si può solo continuare su questa strada, puntando su politiche di prevenzione, di riuso e su impianti di riciclo, a partire da quelli per il trattamento della frazione organica, moderni e tecnologicamente avanzati, che consentano alla Sardegna di chiudere il cerchio all’interno dell’Isola. Passo fondamentale da parte delle amministrazioni locali è senza dubbio il passaggio alla tariffazione puntuale, per rendere reale il concetto “chi inquina paga”.

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