Sul capodoglio spiaggiato il 28 marzo a Cala Romantica, lungo la costa di Porto Cervo, interviene con un video il biologo marino Luca Bittau, che fa parte di Sea Me Sardegna, associazione che si occupa di tutela e conservazione del mare. “Dalla necroscopia che stanno svolgendo i veterinari dell’Istituto zooprofilattico di Cagliari e quelli dell’università di Padova – racconta l’esperto – risulta che il cetaceo era un femmina, incinta. Una mamma lunga otto metri, il feto invece di due due e mezzo e in parziale decomposizione per via di un aborto (senza successiva e naturale espulsione). Nello stomaco del capodoglio – continua Bittau – sono stati trovati diversi chili di plastica. Tra cui reti, lenze, piatti e anche sacchetti dove è ancora possibile leggere il codice a barre”.
Un orrore. Che il biologo marino, presidente e fondatore di Sea Me, non nasconde. E aggiunge: “Siamo tutti rimasti un po’ sgomenti. Adesso si cercheremo di misurare con precisione il materiale trovato. ma da subito possiamo interrogarci sui danni che stiamo facendo a questi animali, al mare e a noi stessi”.
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