Bonifiche solo in un quarto dei siti: Sardegna terza per superfici inquinate

Solo su un quarto dei 41 Siti di interesse nazionali italiani (Sin), cioè le aree inquinate più grandi e da bonificare, sono stati avviati o completati gli interventi di bonifica. Su due terzi di questi siti, è stato fatto soltanto lo studio preliminare (caratterizzazione). Lo ha rivelato il presidente dell’Ispra (il centro studi del ministero dell’Ambiente), Stefano Laporta, in audizione questa mattina alla Commissione bicamerale ecomafie. Secondo Laporta, “per il 66 per cento delle aree sono stati fatti i piani di caratterizzazione. Per il 12 per cento sono stati avviati gli interventi di bonifica e per il 15 per cento il processo è stato concluso”. Per Laporta “la situazione dei Sin non è brillante”. Le difficoltà per le bonifiche nascono dalla frammentazione e dai cambiamenti delle proprietà, che rendono difficile risalire ai responsabili degli inquinamenti, e da una normativa farraginosa e contraddittoria, con sovrapposizioni di competenze. I Sin sono in tutte le regione italiane, tranne il Molise. Fra i più noti ci sono la Val Basento in Basilicata, Gela in Sicilia, Crotone in Calabria, Bagnoli in Campania, il fiume Sacco in Lazio, Porto Torres (nella foto) in Sardegna, Terni in Umbria, Porto Marghera in Veneto.

Oggi in Italia ci sono 41 Sin, per una superficie totale a terra di 171.268 ettari e a mare di 77.733 ettari. Oltre la metà (21 Sin) si concentrano in Lombardia (5), Piemonte (4), Toscana (4), Puglia (4), e Sicilia (4). Per quanto riguarda invece l’estensione, le regioni con le superfici marine e terrestri più ampie di aree Sin sono il Piemonte (90.000 ettari), la Sardegna (56.800 ettari), la Sicilia (24.400 ettari), la Puglia (24.000 ettari) e la Liguria (22.500 ettari). Secondo quanto riferito, sul totale della superficie terrestre dei Sin (esclusi 6 siti con caratteristiche peculiari) ad oggi la caratterizzazione di suoli e acque sotterranee è stata completata per il 66% delle superfici. Gli interventi di bonifica o messa in sicurezza risultano approvati per il 12 per cento dei suoli e il 17 per cento delle acque sotterranee, mentre queste attività si sono concluse per il 15 per cento dei suoli e il 12 per cento delle acque sotterranee. “Di bonifiche nelle aree Sin la Commissione si è occupata anche nella scorsa legislatura, e continua a mantenere alta l’attenzione sul tema – ha dichiarato il presidente della Commissione Ecomafie, il deputato Stefano Vignaroli (M5S) -. In gran parte delle nostre inchieste, infatti, stiamo incontrando aree Sin: approfondiremo lo stato delle procedure di ripristino ambientale e le cause dei ritardi. Questa audizione rientra in un più ampio rapporto di preziosa collaborazione con Ispra, che comprende anche la fornitura di dati e informazioni tecniche”.

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