Bar e stabilimenti sul mare, è scontro. Grig: ‘No tutto l’anno’. Giunta: ‘Invece sì’

La Corte costituzionale dice stop all’apertura dei chioschi sul mare e stabilimenti sulla spiaggia tutto l’anno, così come previsto da una norma della Regione datata febbraio 2020. Ma la sentenza della Consulta, con la quale la legge della Sardegna è stata dichiarata illegittima, si sta portando dietro polemiche. Per via dell’interpretazione dello stesso dispositivo. Il risultato è che Giunta e ambientalisti la leggono in maniera diametralmente opposta.

La Regione, in una nota, sostiene infatti che il provvedimento vada letto in questa maniera: “Le strutture di facile rimozione sulle spiagge possono rimanere posizionate sull’arenile tutto l’anno senza necessità che vengano rimosse alla fine della stagione, a patto che siano in possesso di un nullaosta paesaggistico di più ampia durata, che vada quindi oltre la stagione stessa”. E “al contrario, con un nullaosta paesaggistico di validità breve, che copra solo la durata della stagione, le strutture andranno rimosse”.

Ancora il presidente Christian Solinas: “Mettiamo gli operatori nelle condizioni di programmare con maggiore sicurezza. La sentenza è “un passo in avanti per restituire regole certe agli operatori del settore, troppo
spesso danneggiati da un sistema normativo incerto e lacunoso. La Corte Costituzionale conferma la piena e perfetta legittimità dell’operato della Sardegna nell’aver voluto legiferare in questa materia a tutela di tutti quei piccoli imprenditori del turismo balneare che sono indispensabili per la fruizione delle spiagge”.

Gli ambientalisti del Gruppo di intervento Giuridico, invece, parlano di “fantasiose interpretazioni regionali“. “Partendo dal presupposto che la Corte costituzionale ha affermato ‘che non esiste incompatibilità tra la legislazione regionale che consenta il posizionamento di manufatti per l’intero anno e la legislazione statale sulla tutela dei beni paesaggistici, se la prima garantisce che l’attuazione della seconda sia, senza eccezioni, assicurata’, per la Giunta sarebbe sufficiente un’autorizzazione paesaggistica (articolo 146 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) della durata quinquennale per mantenere chioschi e stabilimenti tutto l’anno, dimenticando che in Sardegna l’articolo 10 bis della legge regionale 45/1989 e la normativa di attuazione del piano paesaggistico regionale inibiscono opere permanenti (perché tali sarebbero) nella fascia costiera. Non pare proprio possibile – conclude il Grig guidato da Stefano Deliperi – il rilascio di un’autorizzazione paesaggistica per chioschi permanenti sulle spiagge in palese e radicale contrasto con normativa e disciplina di pianificazione paesaggistica”.

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