Dopo le dichiarazioni dell’assessore regionale dell’Ambiente Gianni Lampis sui rischi connessi all’utilizzo di tecnologie 5G, interviene anche Agostino Di Ciaula, presidente del Comitato scientifico dell’Isde.
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“La ringrazio per l’apertura nei confronti di Isde, per il proposito di ‘affidarsi alla scienza’ e di voler valutare ‘dati specifici’ sull’argomento – scrive in una lettera indirizzata all’assessore -. Concordo con lei che, indipendentemente dalle opinioni personali (spesso non documentate), l’unico punto di riferimento certo per chiunque dovrebbe essere la letteratura scientifica ufficiale disponibile a livello internazionale”. Di Ciaula suggerisce a Lampis la lettura di uno studio “per approfondire l’argomento, soprattutto in riferimento alla salute pubblica”. Il medico ricorda “che, a livello internazionale, ci sono già esempi di istituzioni che hanno bloccato l’implementazione del 5G, come l’iniziativa del ministro belga dell’Ambiente, Céline Fremault, che ha sospeso l’implementazione del 5G nella città di Bruxelles. Sono certo che saprà attribuire alle informazioni scientifiche a oggi disponibili il giusto rilievo al fine di orientare le sue decisioni verso la migliore tutela possibile della salute pubblica, da intendere soprattutto come necessaria riduzione del rischio sanitario, prima di arrivare alla documentazione di danni che sarebbero stati potenzialmente evitabili”.
