Strage familiare a Nuoro, bilancio sempre più pesante. Investigatori scavano sulla vita dell’operaio forestale

Si aggrava ancora il bilancio della strage avvenuta questa mattina a Nuoro dove Roberto Gleboni, operaio forestale di 52 anni ha sparato contro la moglie Giuseppina Massetti, 43 anni, e la figlia Martina, di 24, uccidendole sul colpo, poi ha premuto il grilletto contro i due figli di 14 e 10 anni e contro un vicino di casa Paolo Sanna, pensionato di 69 anni sceso dalla sua abitazione dopo aver sentito gli spari.

Poco fa, si apprende da fonti investigative, è stata dichiarata la morte celebrale del bambino di 10 anni e del vicino di casa entrambi ricoverati in condizioni disperate all’ospedale San Francesco di Nuoro. Da fonti sanitarie, invece, confermano di aver avviato la procedura di accertamento della morte celebrale.

In ospedale si trovano anche il figlio di 14 anni, colpito di strisci, e la mamma di Roberto Gleboni, in gravi condizioni ma non in percolo di vita. Proprio la testimonianza della donna e quella del bambino saranno fondamentali per capire cosa è accaduto questa mattina in via Ichnusa e poi in via Pinna quando Roberto Gleboni ha premuto il grilletto più volte, sterminando la famiglia e uccidendo anche il vicino.

Nei prossimi giorni il medico legale Roberto Demontis eseguirà l’autopsia sui corpi delle vittime. Ma l’attività più importante è quella che stanno svolgendo carabinieri e polizia al lavoro per capire le ragioni che hanno spinto il 52enne a sterminare la propria famiglia. I vicini lo descrivono come un uomo buono, sempre disponibile. Le persone che li conoscevano non sanno spiegarsi le ragioni di quanto accaduto ma confermano ‘mai un litigio. Nuoro è sotto choc. Gli investigatori adesso scavano sugli ultimi giorni di vita del 52enne, ma anche sul recente passato per capire cosa lo ha spinto a premere il grilletto contro i propri cari e poi togliersi la vita.

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