Grande prova d’orgoglio per il Cagliari, che a trenta secondi dal triplice fischio stava avendo la meglio sulla Lazio per 2-1 alla Sardegna Arena. A gelare i tifosi rossoblù un tacco di Immobile che è andato a insaccarsi al sette, superando Cragno. Per l’undici di Diego Lopez il match era iniziato nel migliore dei modi possibile, con il gol di Pavoletti al 25′. Dieci minuti dopo è arrivato il pareggio dei laziali con un autogol di Ceppitelli. All’inizio del secondo tempo il nuovo vantaggio rossoblù con un rigore assegnato dall’arbitro Guida – dopo vari minuti passati davanti al Var – per un fallo in area su Pavoletti, trasformato poi da Barella (nella foto). Il match sembrava chiuso e invece al 49′ nell’ultimo minuto di recupero, la rete di Immobile.
Partita molto fisica e vivace soprattutto nel secondo tempo, con l’arrembaggio della Lazio ordinato da Inzaghi per tentare di strappare almeno un punto, come effettivamente è stato. L’allenatore Diego Lopez ammette che il rammarico è grande, ma preferisce guardare avanti. “Tutti quelli che erano allo stadio oggi non sono andati via contenti – ha detto il tecnico uruguaiano – ma questo è il calcio. Ho rivisto il gol: è stato un bel colpo”. Ma per Lopez è un punto di speranza. “Questa partita ci dà consapevolezza che dobbiamo essere squadra sino alla fine – ha detto – è una bella prestazione. Mi è piaciuta la determinazione. Così possiamo andare a Benevento a fare la partita”. La classifica è sempre più corta. “Dovremo lottare sino alla fine, lo dicevo anche quando eravamo a più otto”. Joao Pedro? “Abbiamo giocato con altri centrocampisti – prende atto Lopez – andremo avanti così”. Lykogiannis e Sau assenti e panchina corta? “Hanno avuto problemi prima della gara, non siamo riusciti a portarli in panchina”.
Grandissima emozione prima del match con la commemorazione di Davide Astori: lo stadio ha intonato diversi cori in onore dell’ex giocatore rossoblù scomparso domenica scorsa per un arresto cardiocircolatorio.
