Cagliari a metà classifica, è la nuova era Lopez. E ora la sfida con l’Inter

Due sconfitte e tre vittorie. Tutte di misura come quella di domenica 19 novembre. Ma d’altra parte non c’era molto da scherzare: dopo i cinque ko di fila bisognava puntare al sodo. Quando è arrivato, il Cagliari era a sei punti: ora dopo il primo colpo in trasferta della sua gestione è a quota quindici. Sono i numeri della nuova era Lopez. E adesso c’è anche una classifica abbastanza interessante. Con la tentazione di guardare più su che giù: squadre che sembravano lontanissime come Atalanta, Fiorentina o Torino in fondo sono quasi a portata di mano. Tutti ottimisti dopo tanto pessimismo. Perché non c’è stata solo la vittoria, ma forse anche la miglior partita di questo campionato. Ci ha messo tanto anche l’Udinese con una gara no dall’inizio alla fine. Ma molto ha fatto il Cagliari in termini di atteggiamento (padrone del campo come se giocasse in casa), palleggio e geometrie. Un match speciale anche per Joao Pedro, capocannoniere rossoblu con quattro reti. E per la prima volta a segno con un gol pesante. Il primo con il Milan era stato importante (provvisorio pareggio), ma poi non era servito a portare punti a casa. Il secondo era stato il gol della sicurezza con la Spal. Bello, prezioso, ma per il successo finale non numericamente indispensabile. Il terzo era stato il rigore Var col Genoa, la rete del provvisorio due a tre. A Udine invece finalmente match winner. Due vittorie consecutive, due gare senza prendere gol. Sabato c’è l’Inter alla Sardegna Arena: un altro pianeta, ma ora, con l’entusiasmo che c’è – la vittoria in Friuli dovrebbe dare lo slancio per arrivare al sold out già dai primi giorni della settimana -, il Cagliari non vuole partire battuto in partenza (leggi qui).

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