Tutti in piazza contro le scorie

Alle 11 in punto i rintocchi delle campane. E le suonerie programmate dei cellulari che squillano per ribadire il “No” a fare della Sardegna la pattumiera delle scorie d’Italia.

In circa trecento, cinquecento secondo gli organizzatori, questa mattina hanno manifestato davanti al Palazzo del Consiglio Regionale di Cagliari, bloccando il traffico di via Roma e sdraiandosi per terra in segno di protesta quasi a simulare le conseguenze di una catastrofe nucleare. Una manifestazione diffusa e spalmata sul territorio che ha visto protagoniste anche Sassari, Olbia, Nuoro, Oristano e Bosa con diversi flash-mob lungo strade e piazze.

Una protesta che sta coinvolgendo non solo i cittadini ma anche le istituzioni. Ieri ad esempio da una finestra del Comune di Cagliari è spuntata la bandiera del “No” al nucleare. Una festa pacifica e colorata. Tutti in attesa del 15 giugno, data entro la quale il governo potrebbe rendere pubblica la lista delle regioni che hanno le caratteristiche giuste per ospitare la sede del deposito nazionale.

 

Nella manifestazione di Nuoro, in prima fila in piazza il leader del comitato, Bustiano Cumpostu, coordinatore di Sardigna Natzione (Sni). “Questa vuole essere una manifestazione per far sentire allo Stato italiano che il popolo sardo esiste”, ha detto l’indipendentista sardo.

 

La lotta dei NoNucle Day che è portata avanti da autonomisti, indipendentisti, sovranisti e associazioni ambientaliste, vede  in prima linea anche l’adesione dell’Anci regionale, coi sindaci come Nicola Sanna a Sassari e Gianni Giovannelli a Olbia.

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