Sedilo, al via da domani cinque serate dedicate al culto di San Costantino

Costantino il Grande, generale che sul Ponte Milvio sbaragliò i nemici con le insegne di Cristo comparsogli in sogno e primo Imperatore convertito al cristianesimo, firmatario, 1700 anni fa, dell’Editto di Milano, e venerato quale Santo, in Sardegna come nelle Chiese orientali.
Alla figura di Costantino, traghettatore del vecchio impero verso un mondo nuovo, multietnico e multiculturale, Sedilo dedica In hoc signo vinces, cinque serate di riflessioni, testimonianze e dibattiti a partire da domani mercoledì 21 agosto fino a domenica 25 (sempre dalle 20:30). Per iniziativa del comune di Sedilo, col sostegno della Fondazione Banco di Sardegna e su ideazione e coordinamento di Maria Antonietta Mongiu e del Comitato scientifico (Marcella Bonello, Romano Cannas, Pasquale Chessa, Umberto Cocco, Anna Maria Deidda Saiu, Tonino Manca, Franco Masala, don Battista Mongili, Maria Antonietta Mongiu, padre Mauro Maria Morfino, Giulio Paulis, Anna Maria Piredda), tra conoscenza accademica e memoria popolare, la piazza San Giovanni di Sedilo riferirà, grazie agli interventi di storici, antropologi, archeologi e linguisti, testimonianze popolari e filmati, di aspetti noti e meno noti della storia della Sardegna dal IV secolo, dei sorprendenti intrecci con la grande storia dell’impero romano e della grande devozione ancora oggi diffusa in diversi paesi della Sardegna.
A intervallare le relazioni, non solo le incursioni musicali del Trio Canova e dei gruppi di ballo dei ragazzi del paese, ma anche le interviste a sedilesi e a pellegrini giunti per l’Ardia che condividono un culto i cui percorsi sono diversi da quelli della più nota Ardia a cavallo. Tra queste ultime, i curiosi ricordi dell’artista Elio Pulli, che narra dei preparativi dei sassaresi nei quartieri popolari del centro storico nel dopoguerra, in attesa dei giorni di luglio per la trasferta a piedi, sui carri e a cavallo, e alla continua ricerca di viveri; le immagini dei poveri per le campagne e nel paese di Fiorenzo Serra; il ricordo del paese di Franca Sanna, una delle prime donne ad essersi laureate; le pagine del romanzo La tanca fiorita di Giovanni Antonio Mura lette da Carmela Arghittu e la finta telecronaca dell’Ardia resa da un giovanissimo Tito Stagno come prova d’esame per l’assunzione nella neonata Rai.
Dell’intensità che il culto di Costantino conserva in diversi paesi della Sardegna a partire dalla documentazione più antica e dal famoso Editto parleranno, mercoledì sera, Mons. Antonio Francesco Spada, autore di un recente saggio per Costantianiana che la Treccani ha dedicato a Costantino, Marcella Bonello, Giulio Paulis, Leonardo Carriero e Pietro Paolo Onida.
Di pace e culti orientali si discuterà giovedì 22 con Anna Maria Piredda, Antonio Serra e Alberto Gavini, mentre venerdì 23 è dedicato alle testimonianze artistiche e architettoniche quali chiese, ex voto e la stessa Ardia con gli interventi di Anna Maria Saiu Deidda, Franco Masala, Alberto Virdis, Luca Vargiu, Susanna Paulis e Giuseppe Zichi.
Tra sociologia ed antropologia, sabato 24, si alterneranno Nicolò Migheli, Aide Esu, Gabriele Tola e Tonino Manca sul senso che ancora l’Ardia conserva nei suoi rituali, nel suo vocabolario, e nel luogo fisico in cui si svolge.
Giornata di chiusura domenica 25, con gli interventi di Giuseppe Vallifuoco, Ignazio Camarda che tratteranno il tema dei contenitori della memoria nell’era digitale. Della conservazione dei contenuti, materiali ed immateriali, come bene comune discuteranno Bruno Murgia, Maria Antonietta Mongiu, e Gian Battista Gallus. Al centro del dibattito la titolarità delle feste, delle tradizioni, delle produzioni anche digitali ed il diritto a sfruttarle. Nell’età di open data le immagini “rubate”  non solo all’Ardia possono essere privatizzate o sono patrimonio indisponibile della comunità come i nuraghi?
Nel ricordo del protagonismo di Elena, madre di Costantino, il comitato In hoc signo vinces proporrà all’amministrazione comunale di Sedilo di dedicare due strade a due donne. Sono l’archeologa Maria Luisa Ferrarese Ceruti, e Francescangela Zonchello, benefattrice sedilese di una nobile famiglia che finanziò la costruzione dell’asilo infantile e dell’ospizio, pioniera di ciò che oggi chiamiamo welfare.

Programma
Mercoledì 21 agosto, ore 20,30: 
Saluti del Sindaco Umberto Cocco
Monsignor Antonio Francesco Spada: L’Editto di Licinio e di Costantino 
Marcella Bonello, Università di Cagliari: Theodor Mommsen e le iscrizioni rinvenute nel Seicento. Tutte false?
Giulio Paulis, Università di Cagliari: Da Antine a Martine. Stratificazioni storiche e sociali nell’onomastica personale della Sardegna 
Leonardo Carriero, Università di Sassari: “Constantinus piissimus princeps”. Culto e traffici commerciali nel Tirreno meridionale tra X e XII secolo 
Il mio San Costantino: interviste e testimonianze di sedilesi e di pellegrini 
Pietro Paolo Onida, romanista Università di Sassari: Il matrimonio dei militari nella legislazione costantiniana 
Gosos di San Costantino, voce narrante Carmela Arghittu. 
Coordina Maria Antonietta Mongiu

Giovedì 22 agosto, ore 20.30
Anna Maria Piredda, Università di Sassari: La figura di Costantino nell’agiografia 
Antonio Serra, Università di Bari: Costanzo Cloro: padre e luce di Costantino 
Alberto Gavini, Università di Sassari: I culti orientali nella prima Roma cristiana
Intermezzo musicale. 
Il mio San Costantino: interviste e testimonianze di sedilesi e di pellegrini. 
Coordina Giulio Paulis

Venerdì 23 agosto, ore 20.30
Anna Maria Saiu Deidda, Università di Cagliari: Le immagini di Sant’Elena tra VI e XIX secolo 
Franco Masala: Chiese intitolate a Sant’Elena in Sardegna 
Alberto Virdis, Università di Cagliari: San Costantino nell’arte del Medioevo sardo 
Luca Vargiu, Università di Cagliari: Paesaggio estetica identità  
Il mio San Costantino: interviste e testimonianze di sedilesi e di pellegrini 
Susanna Paulis: Gli ex voto del santuario del san Costantino a Sedilo tra preghiera e testimonianza 
Giuseppe Zichi, Università di Sassari: L’Ardia di San Costantino: tra identità e integrazione. 
Gruppi folk Sant’Antine e Santu Juanni Battista, Sedilo. 
Coordina Anna Maria Piredda

Sabato 24 agosto, ore 20.30
Nicolò Migheli: L’Ardia come gesto iniziatico
Aide Esu, Università di Cagliari: San Costantino. Performance dell’identità o rito? 
Il mio San Costantino: interviste e testimonianze di sedilesi e di pellegrini
Gabriele Tola, Soprintendenza BAAAS Cagliari: La conservazione dei Novenari: status quaestionis
Tonino Manca: L’alfabeto di San Costantino
La finta telecronaca dell’Ardia di Sedilo di Tito Stagno
Coordina Umberto Cocco

Domenica 25 agosto, ore 20.30
Giuseppe Vallifuoco: Il progetto delle Unità Introduttive al patrimonio culturale della Sardegna
Ignazio Camarda, Università di Sassari: Contributo per un Corpus botanico in sardo
Bruno Murgia, Presidente ISRE, Maria Antonietta Mongiu, e Gian Battista Gallus: Di chi è la festa? La cultura immateriale: bene comune
Coordina Franco Masala
Concerto per San Costantino del trio Canova: al pianoforte Claudia Dolce ed Elena Jasmin Alvandi, all’arpa Erika Peranton.
Nel corso della serata saranno intitolate due strade  a Maria Luisa Ferrarese Ceruti e a Francescangela Zonchello. Interventi di Attilio Mastino, Maria Antonietta Mongiu e Tonino Sanna.

Ideazione e coordinamento scientifico di In hoc signo vinces:  Maria Antonietta Mongiu Comitato Scientifico: Marcella Bonello, Romano Cannas, Pasquale Chessa, Umberto Cocco, Anna Maria Deidda Saiu, Tonino Manca, Franco Masala, don Battista Mongili, padre Mauro Maria Morfino, Maria Antonietta Mongiu, Giulio Paulis, Anna Maria Piredda.

(Nella foto l’architrave di San Pietro di Bosa con l’immagine di San Costantino)

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