Piano Casa, gli ambientalisti bocciano le cubature per i servizi degli hotel sul mare

Sul Piano Casa del centrosinistra, Stefano Deliperi (Grig) boccia la norma che nella fascia dei 300 metri dal mare concede agli hotel volumi per servizi.

Il Piano casa del centrosinistra non incassa la promozione piena degli ambientalisti. Stefano Deliperi, presidente del Grig (Gruppo di intervento giuridico), boccia la norma che dentro la fascia dei 300 metri dal mare, quindi nelle zone F (turistiche), permette alle strutture alberghiere di realizzare nuove cubature per servizi. “Non possiamo essere d’accordo – dice il leader dell’associazione verde -: ciò vuol dire altro consumo di territorio, ovvero sfascio“.

Sul tema è articolata la posizione del Grig che, tuttavia, riconosce “la netta inversione di tendenza rispetto al Piano casa del centrodestra”, quella legge 4 che “per fortuna è in scadenza e ha solo favorito la speculazione dei privati”. Su tutto, Deliperi ricorda “il maxi intervento all’hotel Romazzino di Porto Cervo e la villa di Massimo Fantola ampliata a Santa Margherita di Pula”. Questo nel capitolo degli interventi “certamente a norma di legge, autorizzati a persone note. Ma tempo fa, nel nostro blog, avevamo pubblicato anche le foto della casa di un tedesco a Cala Girgolu (San Teodoro), una maison praticamente sull’acqua e di molto ampliata grazie ai premi volumetrici concessi dalla legge 4″.

Per Deliperi, nella fascia dei 300 metri dal mare, “non devono essere permessi interventi, perché qualunque cubatura concessa vìola lo spirito stesso della pianificazione paesaggistica, per la quale l’ambiente è una risorsa strategica”.

Dal Grig è invece “pieno apprezzamento per la programmazione partecipata voluta dall’assessore all’Urbanistica, Cristiano Erriu: siamo davvero soddisfatti che la Giunta abbia aperto questo canale di coinvolgimento”. Fino al 31 ottobre è attiva una mail (partecipa.territorio@regione.sardegna.it), attraverso la quale si possono proporre modifiche al disegno di legge o presentare osservazioni. “Lo faremo anche noi – sottolinea Deliperi -, da sempre sosteniamo l’importanza del confronto tra politica e cittadini”.

Quanto alle aree urbanizzate, Deliperi dice: “Vero che nei centri storici (zone A) si è scelto di limitare gli aumenti volumetrici alle sole case di persone con disabilità gravi. Ma affermare un principio generale senza prima organizzare la pianificazione, può creare distorsioni nell’applicazione della norma stessa, perché non tutti i centri storici della Sardegna sono uguali”.

Sulle zone B (completamento) e C (espansione), il presidente del Grig osserva: “Il tetto massimo di 120 metri cubi (40 metri quadrati) non è poco, specie in territori alluvionati come Capoterra e Olbia, dove magari saranno chiesti ampliamenti per quelle abitazioni oggi condonate, ma realizzate abusivamente. E ciò non risolvere il problema della sicurezza“.

Deliperi plaude pure alla cancellazione della norma sul golf, “un passaggio necessario”. Poi una sottolineatura: “Impropriamente si continuano a chiamare Piani casa questi pacchetti normativi che sono invece strumenti edilizi. Regole per nuove costruzioni. Nella storia italiana è esistito un solo Piano Casa: venne approvato negli anni Cinquanta per garantire una abitazione ai cittadini che l’avevano perduta con i bombardamenti della seconda guerra mondiale”.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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