Pd, salta l’alleanza del congresso 2014 Cabras, Fadda e Lai rompono con Soru

Nel Pd sardo non c’è più una maggioranza: l’opposizione interna diventa decisiva per gli equilibri futuri. Ecco cosa può succedere.

Il Pd sardo non ha più una maggioranza: le correnti di Antonello Cabras, Paolo Fadda e Silvio Lai hanno deciso di rompere l’alleanza con Renato Soru, scelto come segretario il 26 ottobre del 2014.

Con questa nuova guerra in corso – e sembra di tornare indietro allo scontro epocale del 2007 – sono molti gli scenari che si aprono nel partito. Su tutto c’è il ruolo della minoranza, vero ago della bilancia per sfiduciare Soru o, al contrario, mettere definitivamente fuori gioco Cabras, Fadda e Lai.

L’opposizione interna, guidata dal senatore ex Ds Ignazio Angioni, si muove però tutt’altro che compatta. Infatti: Gavino Manca, renziano della prima ora e consigliere regionale, è ben visto da Cabras, Fadda e Lai. Nel senso che è considerato un possibile alleato. Di contro Chicco Porcu, altro fedelissimo alla linea del premier, resta vicino a Soru.

La minoranza è formata anche dall’area di Tore Ladu e raccoglie la ex Margherita nuorese con i consiglieri regionali Franco Sabatini e Daniela Forma più il senatore Giuseppe Luigi Cucca. Pure loro, dovendo scegliere, pare che opterebbero per Cabras, Fadda e Lai.

Sempre in quota minoranza va segnalato il posizionamento di Giulio Calvisi, il cui nome circola come potenziale assessore regionale in caso di rimpasto in Giunta e col beneplacito dello stesso Soru. Non a caso, la settimana scorsa non è mancato alla Direzione regionale di Oristano, quella in cui si diceva che pure pezzi del composito correntone Angioni avrebbero lasciato la sedia vuota (invece non è successo).

Questo pomeriggio si sarebbe dovuto incontrare il Comitato dei saggi, cioè un ristretto gruppo Dem composto da 4-5 rappresentanti per ogni area interna. Obiettivi: provare a sciogliere il bandolo della matassa. Ma l’appuntamento è stato rinviato al 30 gennaio per via della coincidenza con la Direzione nazionale, alla quale Soru partecipa.

Vien da sé che la vicinanza delle amministrative di maggio suggerisce a tutti cautela. È insomma possibile, in attesa della primavera, una soluzione di compromesso: una sorta di road map da studiare a tavolino per poi lasciare spazio alla libertà di manovra dopo le voto nei Comuni.

Nel Pd gli eventi sono precipitati nell’ultima settimana. Da venerdì scorso, primo atto del nuovo scontro con le assenze delle aree Cabras, Fadda e Lai dalla Direzione regionale di Oristano. Assenze, a quanto pare, decise in polemica per la questione Ryanair. Soru, dopo un vertice riservato insieme al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore Massimo Deiana, aveva diffuso una nota critica sull’azione svolta dalla in relazione al blocco dei finanziamenti alle compagnie low cost. In particolare il segretario aveva parlato di “contributi possibili“, a differenza di quanto deciso dall’Esecutivo vista la procedura d’infrazione aperta da Bruxelles a gennaio 2013.

Dagli ormai ex alleati di Soru filtra che i contatti con il segretario si sono interrotti perché sarebbe venuto a mancare il “rapporto di fiducia”. “Filtra” perché non c’è alcuna dichiarazione ufficiale. Si sa però che per domani, a Tramatza, le correnti di Cabras, Fadda e Lai si sono date appuntamento proprio per concordare le mosse. La prima potrebbe essere l’annuncio delle dimissioni in massa dalla segreteria. Un atto già compiuto da Romina Mura, la deputata e sindachessa di Sadali, che nella segreteria da nove ha la delega agli Enti locali. Ma la stessa Mura non ne ha spiegato le ragioni pubblicamente. Anzi, in un post sulla sua pagina Facebook, si rammarica per l’attenzione della stampa su questa vicenda che definisce “dolorosa”.

La notizia delle dimissioni della Mura si era diffusa da subito, venerdì scorso, a margine della Direzione segnata dalle assenze. Ma non era arrivata nessuna conferma, nemmeno da parte della stessa deputata. Adesso, invece, è atteso il bis: sembra che un’analoga decisione la prenderanno Giuseppe Frau (Sanità), Carlo Careddu (Pianificazione del territorio) e Dolores Lai (Cultura), gli altri tre componente della segreteria nominati rispettivamente in quota Fadda, Cabras e Silvio Lai.

Va detto che all’interno della corrente Cabras esiste un problema in più: per come Olbia è stata trattata con la riforma degli Enti locali (la maggioranza di via Roma ha negato il riconoscimento al territorio a rete metropolitana), i galluresi sono sul piedi di guerra anche col proprio leader-presidente della Fondazione Banco di Sardegna. Si aggiunga che Olbia perderà la sede dell’Autorità portuale in seguito alla riforma del governo Renzi che taglia gli enti da 24 a 15 e per la Sardegna ne prevede uno solo con base a Cagliari.

Non che le frizioni interne alla corrente Cabras possano mutare gli equilibri di forza nel Pd rispetto alla fine dei rapporti con Soru. Ma la rabbia dei galluresi è comunque un elemento in più a cui va prestata attenzione, proprio adesso che il quadro politico si è fatto complicatissimo.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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