Il ministro Galletti a Cagliari: “Bonifiche più semplici”. Protestano gli ambientalisti

Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente, questa mattina ha visitato la Capitaneria del porto di Cagliari. Il ministro si è intrattenuto a lungo coi militari particolarmente impegnati i questi giorni nell’opera di pattugliamento del mare e di tutela ambientale del litorale. “La Sardegna, dal punto di vista idrogeologico e delle bonifiche, è uno dei luoghi più a rischio d’Italia, un luogo simbolo e mi sembrava giusto essere qui”.

Per le bonifiche di tipo industriale, il concetto di chi inquina paga deve essere ribadito con forza e noi lo stiamo facendo“, ha sottolineato. “Nel decreto Competitività c’è una norma di semplificazione delle bonifiche. Noi abbiamo sempre pensato che il problema fosse di tipo economico ma è anche di tipo burocratico. Stiamo semplificando la burocrazia per permettere in tutta Italia, non solo in Sardegna, di fare più bonifiche di quante ne abbiamo fatte finora. La prossima settimana daremo un rendiconto dei primi sei mesi dell’anno delle bonifiche fatte e si vedrà che c’è un incremento”.

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Galletti si è poi soffermato sull’esperienza della chimica verde a Porto Torres. “Credo si tratti di una esperienza pilota in Italia e anche in Europa -ha detto- A Porto Torres c’è la riconversione di uno stabilimento pesante chimico in uno stabilimento di chimica verde e questa è la dimostrazione che fare ambiente per gli imprenditori è una grandissima opportunità. L’isola deve puntare su questo tipo di stabilimenti, la Sardegna è diventata uno show-room delle energie alternative. Io credo che questo per l’isola, insieme al turismo, sia una grande possibilità di crescita industriale e occupazionale. L’ambiente si coniuga con turismo e occupazione. Bisogna puntare sull’ambiente per creare posti di lavoro e crescita economica”.

Parole che però non sono state apprezzate dagli esponenti del Presidio Piazzale Trento di Cagliari che all’arrivo del ministro in Capiteneria lo hanno accolto con fischi e proteste. “Noi vogliamo preservare la nostra terra così come l’abbiamo conosciuta tramite i nostri padri e invece voi state facendo delle leggi con cui la nostra terra viene calpestata”, hanno detto alcuni membri del Presidio tenendo in mano gli striscioni della foto petizione #chiinquinapaga.

Il ministro ha comunque cercato di rispondere alle domande, ma le spiegazioni sono state interrotte più volte da altre domande sempre relative alle bonifiche. “Quella norma è giusta – ha ribadito il ministro – permetterà di fare le bonifiche che sino ad oggi non sono state fatte. Per quanto riguarda il decreto Competitività – ha ribadito il ministro – prende atto di una situazione: che fino a oggi le bonifiche militari non sono state fatte, quasi nessuna in Italia, perché il livello di caratterizzazione era troppo elevato”.

“Noi obbligavamo la Difesa a fare delle bonifiche come se lì, il giorno dopo, venissero costruiti negli stessi luoghi degli edifici residenziali. Quindi bonifiche molto difficili da fare e molto costose, ma il giorno dopo in quei posti non venivano costruiti degli edifici residenziali ma si bombardava ancora. Ho ritenuto opportuno dare dei criteri di caratterizzazione più bassi che sono quelli delle zone industriali, così sarà possibile fare le bonifiche. Nel momento in cui non saranno più zone militari si rientrerà nella norma generale, quindi le bonifiche si faranno in base a quello che si farà in quella zona. Con questa norma risolviamo un problema non lo complichiamo”.
Protestano anche gli ecologisti: “Il Ministro dell’ambiente, Gianluca Galletti, ha affermato a Cagliari che ‘le bonifiche ambientali sono diventate più semplici, meno burocratizzate’. Discariche di rifiuti industriali, poligoni militari, scarichi inquinanti sarebbero più facili da bonificare. In un certo senso ha ragione: il decreto-legge n. 91 (Decreto Competitività), convertito in legge prevede l’innalzamento dei limiti di emissioni per gli scarichi a mare per acciaierie, centrali a carbone, cementifici, raffinerie, centrali elettriche, stabilimenti chimici ora sostituiti da limiti così alti da far impallidire il principio comunitario del chi inquina paga”, ha sottolineato l’associazione ambientalista Gruppo d’intervento giuridico.

“Così come la sostanziale parificazione dei poligoni militari alle aree industriali e l’introduzione delle autocertificazioni per le bonifiche – hanno aggiunto gli ecologisti – è un’oscenità sul piano giuridico e ambientale, che costituirà oggetto in questi giorni di una segnalazione alla Commissione europea per la verifica del rispetto delle normative comunitarie in materia”.
AR/ S45 QBXQ

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