LA STORIA. Paolo Susnik, da manager di Tiscali a imprenditore turistico

Un centro di informazioni turistiche prenotazione e promozione di attività ricreative, una vetrina per artisti emergenti, ma anche un luogo in cui vengono esposte e vendute le eccellenze dell’artigianato sardo. È quanto propone Innoi Sardinia, uno spazio nel quartiere Marina di Cagliari, nel cuore della movida, nato con l’obiettivo di promuovere la Sardegna e la sua identità, ma anche informare su ciò che succede nell’isola, cosa è possibile fare e vedere oltre che essere anche una vetrina per artisti e prodotti artigianali locali.
“Noi vogliamo offrire una consulenza turistica – racconta Paolo Susnik, uno dei soci fondatori dello spazio – che parte dal capire le esigenze dei turisti per proporre poi dei pacchetti di attività che rispecchino i loro interessi”.
L’idea è nata diversi anni fa ed è frutto di un lungo percorso fatto di tappe che partono tutte dalla scelta di rimanere nell’isola e di creare sviluppo nella propria terra. “Per questo abbiamo fatto la scelta di puntare sul turismo”, dice il socio fondatore. Susnik, ingegnere, ha iniziato il suo percorso lavorativo in un settore lontano da quello del turismo: le telecomunicazioni. “A metà anni novanta lavoravo per l’Ibm e quasi per caso mi ritrovai ad abbandonare la società Newyorkese per andare a Praga a lavorare a un progetto sul service provider: la Czech on line – racconta -. Durante quegli anni ho conosciuto Renato Soru. È stato un periodo molto intenso e importante in quanto ho imparato a relazionarmi con i clienti a 360 gradi. In quel periodo abbiamo dato il via a una nuova attività che in poco tempo ha raggiunto i cinquecento mila clienti”. Il percorso con l’imprenditore di Sanluri non si esaurisce con l’avventura Ceca. Vista l’esperienza positiva, il cammino è proseguito prima con Tiscali, dove è stato tra i fondatori ed è stato promosso “sul campo” direttore tecnico, e poi con Tinet dove ha ricoperto diversi ruoli fino a diventare amministratore delegato.
“Erano gli anni tra il 2013 e il 2014 – racconta Susnik – quando decisi di lasciare la società principalmente per occuparmi della famiglia. Non è possibile che si debba abbandonare l’isola per poter lavorare, anche qui è possibile creare opportunità e da allora ho iniziato a capire che per avere successo qui, nell’isola, dovevamo orientarci nel settore del turismo”.
L’amore per la propria famiglia e per la propria terra si è coniugato con una della sue passioni: la bicicletta. “Inizialmente, assieme a Giorgio Carta, volevamo creare una fabbrica di biciclette – ricorda ancora -. Abbiamo viaggiato e studiato tanto e dopo aver visitato la fiera della bicicletta di Taiwan, la più grossa e frequentata al mondo, abbiamo optato per offrire servizi: noleggio e tour di bici elettriche, quelle con pedalata assistita che hanno tutti i vantaggi della bici ma senza sforzo. Abbiamo provato a lavorare con terzi ma l’esperienza non è andata come speravamo. Alla fine abbiamo capito che per poter aver successo dovevamo stare al centro, nel quartiere Marina, dove transitano tutti i turisti”.
Quattro sono i percorsi che vengono offerti per le biciclette, a ognuno è stato dato un colore per differenziarlo dall’altro: easy red, visita culturale tra i quartieri storici; l’easy green, un ‘viaggio’ nel verde cittadino, tra i parchi e gli angoli di natura a Cagliari. Il percorso bianco si sviluppa tra le colline calcaree della città e infine quello blue che attraversa i canali del parco di Molentargius. Ma tra i visitatori c’è anche chi si avventura fuori Cagliari. “Abbiamo avuto una turista che ha fatto il giro del Sulcis – sottolinea Susnik -. È partita da Cagliari ed è arrivata prima a Carbonia, poi a S. Antioco e Carloforte. Tornando indietro invece è passata per Pula e la strada Statale 195”.
La società oggi sta studiando di espandere i propri servizi anche alle persone non normodotate. “Stiamo valutando se è possibile utilizzare una bicicletta elettrica per i disabili”, dice ancora Susnik.
Nel marzo del 2016 è entrata a far parte della società anche Juna Manca, anche lei proveniente dal settore delle telecomunicazioni, prima in Tiscali e poi in Tinet. “Noi colmiamo una duplice lacuna degli info point comunali. La prima è quella relativa al territorio – sottolinea Manca – noi non ci focalizziamo soltanto sulla città di Cagliari, ma diamo uno sguardo a tutta l’isola. La seconda è quella relativa ai suggerimenti: gli info point non possono dare consigli su dove mangiare o acquistare determinati prodotti, noi invece sì. E lo facciamo in base alle nostre esperienze”.
Non solo mare e cibo, i turisti sono interessati a fare diverse esperienze. Disparate sono state le richieste “atipiche” che sono state fatte al tourist point: dal paracadutismo, all’arrampicata, oppure il surf o il kitesurf.
“Noi vogliamo dare di più oltre il noleggio delle biciclette – evidenziano Paolo Susnik e Juna Manca – Vogliamo far vivere esperienze diverse ai turisti e per questo abbiamo deciso di ospitare artisti locali che propongono i loro prodotti”. L’idea è nata lo scorso anno per ampliare i servizi proposti ma anche per dare “quel valore aggiunto alla visita in terra sarda e aiutare nello sviluppo del territorio con l’obiettivo di utilizzare al meglio le nostre risorse e non dimenticare le tradizioni artigianali isolane”, ha aggiunto Juna Manca. Nel locale sono presenti prodotti cosmetici realizzati artigianalmente con ingredienti naturali, quadri, gioielli, orologi, segnalibri, realizzati con legno e pietre, ma anche tazze da colazione con scorci di Cagliari, rielaborazioni grafiche stilizzate delle figure nuragiche sarde e tanto altro. Molte proposte con unico comune denominatore, la Sardegna. Un elemento che viene evidenziato anche nell’arredamento dei locali: tutto è realizzato interamente in Sardegna e da maestranze isolane.
“Non ci rivolgiamo ai turisti – dicono i soci – non sono soltanto loro che entrano nello spazio. Ci sono anche Cagliaritani che scelgono i nostri sevizi per passare una domenica diversa con la famiglia o semplicemente per scoprire o riscoprire l’isola da punti di vista diversi”.
Alessandro Ligas

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