I precari dell’alta formazione: “Il Master and back ha fallito”

Il Master and Back? Un esperimento fallito“: l’esperienza di alta formazione con annesso percorso di rientro nell’isola è stata decisamente negativa per undici ragazzi sardi che nel 2008 hanno aderito al progetto Master and Back. Dopo aver frequentato stage e corsi di altissimo livello nella penisola con i contributi del programma, i giovani sono stati inseriti nell’organico dell’agenzia regionale Arpas grazie a fondi stanziati dalla Regione per i percorsi di rientro: per loro un contratto di due anni, rinnovato di altri dodici mesi come ingegneri, amministrativi, chimici e biologi negli uffici di Cagliari, Oristano, Carbonia-Iglesias e Nuoro. L’obiettivo del Master and Back in Arpas era quello di mettere a frutto le competenze acquisite all’interno di una struttura regionale sarda che aveva appena visto la luce e aveva quindi estremo bisogno di personale professionale e qualificato.

Dopo tre anni di lavoro, l’Agenzia ha però chiuso la collaborazione con giovani del bando 2008 del Master & Back, portando avanti contemporaneamente i concorsi per nuovi dipendenti. Non solo: negli stessi mesi in cui gli undici del bando 2008 tornavano a casa, l’azienda prorogava i contratti per altri beneficiari dello stesso bando 2009.

“Il Master and Back nel nostro caso ha fallito – scrivono in un comunicato i precari dell’Arpas Sylvia Cambula, Veruska Concas e Emilio Balliccu – nel 2008 siamo stati i primi a svolgere i progetti di rientro in una amministrazione pubblica facendo da “cavie” per un esperimento che ha tradito il suo obiettivo principale. Il Programma Master and Back nasceva per creare una occupazione stabile e qualificata in Sardegna, invece non ha fatto altro che aumentare il precariato. È paradossale che a tradirne la missione siano stati proprio i proponenti, ossia gli enti e le agenzie regionali”.

In Consiglio Regionale è arrivata poche settimane fa una proposta di legge firmata dai consiglieri Lai, Arbau, Cocco, Pizzuto, Agus, Cozzolino, Azara che mira a stabilizzare il personale qualificato dentro l’Agenzia regionale per l’Ambiente, ma al momento la proposta riguarderebbe soltanto i precari del bando Master and Back 2009 e non quelli dell’anno precedente: “Se la proposta non sarà corretta potrebbe significare una grave discriminazione tra precari, quelli che hanno partecipato al bando nel 2009 e quelli che lo hanno fatto nell’anno precedente”.

Oltre all’aver creato undici precari iperqualificati, il caso Master and Back in Arpas è ancora più paradossale se si considera che oggi, a otto anni dalla sua costituzione, l’azienda denuncia ancora carenze nell’organico e i circa trecento dipendenti non coprirebbe tutte le esigenze di una struttura indispensabile per la salute dei cittadini e dell’ambiente.

C’è da ricordare anche che l’azienda spende ogni anno circa 850mila euro in consulenze esterne e prestazioni professionali e che di recente è stata al centro di forti polemiche per discussi incarichi discrezionali: “Piuttosto che esternalizzare le attività di competenza, gli enti e le agenzie regionali dovrebbero utilizzare le proprie risorse finanziare in modo più ponderato e lungimirante, prevedendo l’inserimento stabile delle figure professionali, altamente qualificate, formate con il percorso Master & Back – scrivono ancora i precari- Ciò comporterebbe in primis l’innalzamento del livello professionale degli enti pubblici destinatari e quindi ovviamente la possibilità di raggiungere standard qualitativi più alti nello svolgimento delle attività di competenza, ma anche la possibilità di far proprio quel capitale umano sul quale la regione Sardegna ha fortemente investito, e renderlo un valore aggiunto al quale fare riferimento, in prospettiva futura, per il miglioramento continuo delle proprie performances e per l’inserimento di nuove risorse umane necessarie allo svolgimento delle attività di competenza”.

Francesca Mulas

 

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